SET118 – A Ruvo di Puglia l’automedica si prende un mese di ferie, a Lecce si sono inventati l’autoindia, a Foggia l’ingiusta promiscuità e delle internalizzazioni degli operatori non si dice assolutamente nulla!!
Con una sanità sempre più al collasso in tutta la regione, anche l’emergenza urgenza a Ruvo va in ferie. Infatti, con una nota a firma del responsabile del coordinamento territoriale Dibello e con la condivisione della direzione strategica della Asl Bari, l’automedica di stanza a Ruvo di Puglia è stata sospesa per tutto il mese di agosto per carenza di medici. Il personale è stato concentrato sulle altre due automediche di Terlizzi e Giovinazzo e a Ruvo rimarrà l’autoambulanza INDIA (solo infermiere). Questo modo di procedere è classificabile come interruzione di servizio pubblico, perché i traumi, gli infarti e gli ictus non vanno mai in vacanza e quindi si lascia sguarnita un’intera comunità. Non è pensabile che le altre postazioni, che dovranno assicurare i codici gialli e rossi ai terlizzesi e ai giovinazzesi, riusciranno a garantire una copertura tempestiva anche in quel di Ruvo. Voglio ricordare che i tempi di attesa per un soccorso del 118 non devono eccedere gli 8 minuti su territorio urbano e 20 minuti nelle zone extra-urbane. Gli amici ruvesi hanno presentato esposto alla Procura della Repubblica per stigmatizzare l’irrazionale scelta che mette a grave rischio la pubblica incolumità ed io sarò pronto ad essere ascoltato come persona informata sui fatti dal PM che attenzionerà il caso.
La questione dei medici del 118 l’ho affrontata più volte e qualche mese fa sono stato con alcuni di loro per depositare, presso l’assessorato alla Sanità in Via Gentile, una richiesta di internalizzazione, con relativa richiesta di passaggio alla dirigenza sotto le aziende sanitarie locali, sottoscritta da circa 220 medici. Se non si risolverà questo nodo, la carenza dei medici interverrà in ogni ricorrenza a complicare la quotidianità dei cittadini pugliesi perché, oggi, nell’emergenza non ci vuole andare a lavorare nessuno. La convenzione non assicura le tutele del contratto di un lavoro subordinato, malattie e ricollocamento in primis, per questo molti medici preferiscono non accettare un lavoro così delicato e usurante, se non costretti dalla mancanza di corsi e specializzazioni o per aver preferito la compatibile libera professione. Ci avevo provato anche in consiglio, durante le sessioni di bilancio, a migliorare le loro condizione lavorativa, ma la partitocrazia ha sempre bocciato i miei emendamenti.
Il sindaco di Ruvo di Puglia, massima carica sanitaria cittadina, nella conferenza dei sindaci, di cui alla Legge Regionale 25/2006, dovrebbe votare contro l’operato del Direttore Generale che danneggia i suoi concittadini, secondo voi l’ha mai fatto? L’Assessore regionale alla Sanità, Emiliano, non disturbiamolo perché sta completando le 15 liste dispensando incarichi pubblici, e fiduciari, per il tramite dei suoi subalterni che lui stesso ha nominato. Poverino!