Abbiamo compreso che il nostro sistema sanitario nazionale ha retto, soprattutto, grazie ai due mesi di chiusura totale forzata delle attività e al rigoroso rispetto del distanziamento sociale da parte della stragrande maggioranza dei cittadini.
Abbiamo compreso che il contenimento dei contagi, post riapertura, non è merito di nessuno ma delle temperature più alte, che hanno attenuato la virulenza e hanno ridotto il numero di soggetti predisposti alle infezioni respiratorie.
Abbiamo compreso che il SSN va radicalmente modificato perche vi sono figli e figliastri, più stai in trincea e meno vieni considerato e remunerato, un mondo alla rovescia. È inderogabile una vera rivoluzione copernicana, partendo dalla medicina territoriale e di prossimità, che si è dissolta come neve al sole difronte ad un nemico invisibile e sconosciuto, scaricando la patata bollente sull’acuzie e bloccando del tutto l’attività primaria, preventiva, elettiva, specialistica e diagnostica facendo morire, e aggravare, tantissima gente in nome della pandemia.
Abbiamo compreso che i tagli lineari, ma soprattutto la mancata programmazione sanitaria, i blocchi quindicennali, la sperequazione, il mancato controllo di gestione, l’inadeguata governance, il clientelismo, il corporativismo, l’inappropriatezza e gli sprechi, hanno reso la sanità fragile, insufficiente, ingiusta e incapace di dare risposte tempestive.
Abbiamo compreso che la sanità privata può essere integrativa, e non sostituiva, di quella pubblica, perché, prevalentemente, è dedita all’elezione e non ha buone terapie intensive, reparti di pneumologia, infettivi, medicina e pronto soccorso. Loro, al contrario, sono molti bravi nel selezionare i DRG complessi e più remunerativi, lasciando i ‘rognoni’ al pubblico, perché dediti al profitto.
Abbiamo compreso che lo Stato predica bene e razzola male, da una parte chiede alle aziende private di tornare alla normalità per carenza di gettito fiscale, dall’altra parte tiene molti suoi dipendenti ancora in lavoro agile, tenendo chiusi gli uffici e negando, così, diritti a milioni di cittadini.
Abbiamo compreso che le esternalizzazioni selvagge di porzioni di Stato non danno dignità ai lavoratori, non sono affidabili e fanno lievitare i costi. In compenso assicurano sostegno elettorale e assunzioni amiche senza concorsi, una manna per la malapolitica.
Abbiamo avuto conferma che moltissimi italiani sono affetti dalla sindrome di Stoccolma e hanno la memoria del pesciolino rosso, visto che si sono attaccati come cozze e hanno osannato gli stessi politici (sindaci, presidenti di regione, parlamentari, etc…) che criticavano, per il loro operato politico, fino a febbraio 2020. Molti sono anche ipocondriaci, visto che per paura del virus non hanno affollato i pronto soccorsi, un po’ come succede ogni volta che la nazionale disputa una finale ai campionati del mondo.
Abbiamo capito che virologi ed epidemiologi ne sanno più di infettivologi, pneumologi, immunologi e rianimatori senza aver mai visto un paziente e frequentato una terapia intensiva. Il tutto grazie alla paura esagerata inculcata nei cittadini dal mainstream 24 ore su 24.
Abbiamo compreso che la peculiarità della protezione civile, a parte l’acquisto di DPI costosi e inidonei o l’annunciazione quotidiana di bollettini poco chiari, è stata quella di chiedere con insistenza agli italiani donazioni, senza dirci quanto hanno totalizzato e come li hanno spesi.
Abbiamo compreso che senza una sovranità monetaria non si può iniettare liquidità a fondo perduto e non si può rilanciare l’economia, al netto di cure palliative e accanimento terapeutico.
Abbiamo compreso che il cancro italiano, dopo la Magistratura, è la famosa burocrazia, perché produce impasse, spaccia diritti come favori, lungaggini e mercimoni di ogni genere.
Abbiamo compreso meglio il significato del detto, il sazio non crede a chi sta digiuno e che molti di noi fanno i moralisti e i perbenisti con le tragedie degli altri.
Abbiamo compreso che l’autocertificazione non serve a velocizzare il pagamento dei bonus, della cassa integrazione, del red, del rdc, del rem, etc…perché i controlli nella PA sono sempre ex ante alla faccia della sburocratizzazione e digitalizzazione.
Abbiamo compreso che le task-force servono solo a fare da scudo ad una politica ipocrita e pavida.
Abbiamo capito che lo sport preferito dalla dirigenza politica e amministrativa è lo scarica barile. Lo Stato demanda alle regioni che demandano ai comuni che rinviano ai mittenti.
Abbiamo compreso che le banche non fanno grazie, o atti d’amore, ma solo sesso a pagamento e profitto.
Abbiamo compreso che nella nostra società ci sono più farisei che Giovanni Battista, più pecore che salmoni, più apatici che combattenti, più egoisti che altruisti.
Alla fine ho compreso che in Italia abbiamo tutto e funziona tutto finché non ci serve niente.
Mario Conca