Caro Renzi, la tua arroganza oramai è nota anche a molti tuoi amici di partito a cui ieri hai impedito di parlare nella direzione del tuo PD.
Ho ascoltato l’autoreferenzialità dei tuoi ultimi discorsi e l’ipocrisia che li contraddistingue, per questo voglio dedicarti questo mio pensiero senza la presunzione di voler essere esaustivo e conscio che sei tutt’altro che politicamente morto.
Ti prego di estendere queste parole a tuo nonno, Giorgio Napolitano, con cui spero la Storia sarà severissima.
“Matteo, stai forte a chiacchiere, peccato che racconti un’Italia che non c’è, puoi impressionare chi ha la memoria corta o chi è cieco per la sudditanza incondizionata dell’essere fan.
Io, come moltissimi altri per fortuna, sono un cittadino capace di discernere la realtà e ti assicuro che la disperazione è dilagante, la povertà è galoppante e il futuro è incertissimo per un terzo degli italiani, anche, e soprattutto, per merito tuo.
Non ti parlerò della precarizzazione del lavoro, introducendo il voucher e abolendo l’articolo 18, non ti racconterò della rabbia di insegnanti e studenti per la cosiddetta buona scuola che accontenta solo quelle private, non farò menzione dei due miliardi regalati ai petrolieri boicottando il referendum di aprile e dei 500 milioni dissipati in elezioni inutili, non ti elencherò i tagli lineari della sanità degli ultimi anni, delle mancate deroghe per i bambini di Taranto, dei Lea bloccati da 15 anni, del nomenclatore tariffario da 17, dell’iniquo riparto del fondo sanitario nazionale, del persistere di intra ed extra moenia, del blocco assunzionale che ci sta portando dritti diritti verso la sanità privata.
Non voglio neanche ricordarti degli aumenti delle accise, dell’Iva, della costante riduzione del fondo nazionale dei trasporti, della farsa del dopo di noi, della carognata dell’Isee familiare per le persone affette da disabilità, dei bonus a boomerang come gli 80 euro che molti hanno dovuto restituire con gli interessi.
L’elenco sarebbe ancora lunghissimo, ma quello di cui voglio parlarti è del pericolo che abbiamo scampato, stavi vendendo nuovamente l’Italia allo straniero, ti abbiamo combattuto e fermato. Mi sento un partigiano che ha impedito che il comma 4 dell’articolo 117 aprisse il nostro mercato dei servizi a JP Morgan e le sue sorelle.
Hai mistificato la realtà, hai ingannato la gente abusando della loro credulità, hai sventolato la scheda falsa del senato, hai gettato fumo negli occhi con presunti risparmi per nascondere i veri pericoli di questa riforma, sei stato un lestofante e questa è l’accusa più grave che ti muovo.
Hai contenuto la perdita, sarebbe finita 80 a 20, solo perché hai pressoché presidiato i media asserviti, perché hai speso decine e decine di milioni di euro che aspettiamo di sapere da dove hai preso, io lo so, perché hai fatto terrorismo psicologico spaventando gli anziani e perché hai costretto molti a fare endorsmment di cui oggi forse si pentono. Per quanto sopra e per tutto ciò che ho omesso di dirti…vergognati!
P.S. Un ringraziamento però voglio fartelo, è sicuramente merito tuo l’aver risvegliato l’amor patrio che ci ha portato a conoscere, approfondire, amare la nostra Costituzione e soprattutto a farle da scudo.
Grazie, nella speranza che possa essere introdotto in costituzione l’articolo 140 che renda obbligatorio lo studio della Carta del Popolo dalla terza elementare e fino alla scuola dell’obbligo, perché se la conosci la proteggi, la difendi e non la distruggi.