IL DIRETTORE MONTANARO: ASCLEPIOS TORNA NON COVID
Pierluigi Lopalco, Michele Emiliano e Vito Montanaro, quando ve lo chiedevo io a gran voce di optare per ospedali Covid, dedicati ed esclusivi per non infettare i policlinici ed altri ospedali provinciali, che servivano e servono per curare tutte le altre patologie, che in quarantena non ci vanno, mi prendevate in giro e non mi avete dato nessun ascolto.
Eppure il piano anti-pandemie messo a punto dal governo nel 2018, sulla scorta di altre pandemie che non avevano colpito così duramente, ad esempio la Sars, si poneva scopi e passaggi chiave molto chiari: i percorsi degli ospedali dovevano essere divisi, le persone in caso di pandemia non sarebbero dovute andare al pronto soccorso ma dovevano essere curate a casa, la medicina territoriale doveva essere pronta a uno scenario del genere e tante altre cose che, se le avessimo fatte, avremmo avuto una evoluzione diversa del contagio soprattutto nelle regioni più colpite e non saremmo stati costretti a subire misure così restrittive.
Ora volete optare per ospedali Covid esclusivi, come anche io avevo suggerito, all’inizio dell’epidemia? Volete smantellare il padiglione Asclepios, internamente al policlinico di Bari? Bene.
Dovrei dire meglio tardi che mai ma non posso non stigmatizzare la vostra assai pericolosa autoreferenzialità e forse schizofrenia che ha reso gli ospedali inaccessibili, ha peggiorato i livelli essenziali di assistenza e allungato le liste di attesa complicando, oltremodo la presa in carico dei malati e la già insufficiente umanizzazione delle cure.
Vito Montanaro, che è direttore del dipartimento di salute della regione Puglia, dice di voler fare tornare a vita ordinaria gli ospedali che ospitano reparti Covid poiché vi è la necessità di ricominciare a dare risposte a tutti i cittadini che hanno bisogno di cure di altra natura. Ciò detto, l’assistenza sanitaria, nel periodo emergenziale, è stata adeguata?
Per quanto riguarda il ritorno del contagio come criticità di cui ci raccontano gli epidemiologi, Montanaro afferma, solo ora, che dobbiamo individuare una rete che ci conduca a tre o quattro grandi strutture in Puglia, che possano essere esclusivamente dedicate al Covid, senza intercettare l’attività ordinaria di strutture come policlinici e grandi ospedali che devono essere destinati alla cura di altre patologie.
In una nota scritta agli inizi di marzo, presentata al consiglio regionale e indirizzata al presidente Emiliano, avevo già presentato un elenco di strutture regionali idonee ad uso esclusivo Covid, alcune lontane dalla città e situate in aree verdi.
E infine, cosa ancora più grave, Montanaro, nella parte finale dell’intervista afferma che, in caso di una seconda ondata di contagi, i grandi ospedali pugliesi potranno essere nuovamente coinvolti nella gestione dell’epidemia.
Non ha capito niente, allora?
Gli ospedali sono focolai di contagio e lo dimostra ciò che è successo in Lombardia e questo è stato ancora più aggravato dalla presenza ravvicinata di reparti ordinari con reparti Covid, che va assolutamente evitata. E’ pericolosissima, non vi deve essere promiscuità.
Perchè, visto che parla di programmazione, Montanaro non parla di riorganizzazione e di rafforzamento della medicina territoriale che ha consentito al Veneto, regione vicina al Lombardia, di contenere il contagio e di avere un numero sensibilmente minore di morti?
Vito Montanaro lo sa che le U.S.C.A. (unità speciali di continuità assistenziale) devono essere operative? A partire dal decreto legge del 9 marzo 2020 ed entro dieci giorni le regioni sono obbligate ad istituire una task-force di medici per la gestione domiciliare dei pazienti Covid-19, una ogni 50.000 abitanti. A che punto siamo in Puglia con l’assistenza territoriale?
Grazie di tutto…
Mario Conca
Vi invito a guardare l’intervista a Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento di Salute della Regione Puglia.