Oggi è una giornata emblematica che descrive perfettamente la gestione ‘allegra’ e clientelare della cosa pubblica nella nostra regione.
Il Tar ci ha nuovamente dato torto sul PSR e ci ha condannati alle spese, perché ha ritenuto che l’autorità di gestione, per assecondare gli interessi di pochi, ha modificato in corsa, illegittimamente, il bando della misura 4.1 complicando la vita a tutti gli altri.
L’assessore all’agricoltura e presidente Emiliano, come sempre, tace nascondendosi dietro le arrampicate sugli specchi della struttura regionale compromettendo oltremodo la programmazione, piegando il settore e alimentando gli inevitabili contenziosi con le aziende che dovranno restituire i soldi.
Tanto per cambiare, oggi, non si è presentato in consiglio regionale, che non si teneva da tre mesi, perché in altre faccende affaccendato.
Per l’ennesima volta in questa legislatura è caduto il numero legale, perché la maggioranza, dopo aver chiesto di rinviare il primo punto su Arpal, si è dileguata per salvare la poltrona di Cassano, utile a garantire una lista a suo sostegno alle prossime elezioni.
Quando si dice governare nell’interesse di tutti.
Complimenti a lui e a tutti coloro che ancora gli credono.
Mario