CONCA: “EMILIANO OFFRE UN’IMAGINE FALSA DELLA SANITA’ PUGLIESE IN TELEVISIONE”

 

Emiliano, come al solito, si autopromuove e mistifica la realtà.

Dice che la sanità pugliese è stata promossa a pieni voti. Non so a voi, ma a me viene da piangere.

Nella giornata di ieri Emiliano, oltre a cantare ‘Buonanotte Fiorellino’ dalla Venier a Domenica in, ha scritto sulla sua pagina Facebook che la Sanità pugliese è stata promossa a pieni voti dal Mef e dal Mis.

Per avvalorare la sua tesi ha linkato un articolo del quotidiano sanità (https://bit.ly/2Yp05BN), peccato che dalla lettura si evince chiaramente che la Puglia ha raggiunto, al massimo, una sufficienza sulla scorta dei dati del 2017.

Leggendolo meglio si potrà notare che, addirittura, sulla parte ospedaliera e della prevenzione ha raggiunto un punteggio più basso delle dieci ragioni bocciate.

Sulla parte distrettuale sono stati bravissimi a nascondere la verità, tutti noi sappiamo, infatti, che il cosiddetto territorio, sempre disegnato e mai finanziato, è stato desertificato alla faccia della prossimità e dell’integrazione con la rete ospedaliera.

Moltissimi cittadini, sotto il suo post, gli hanno lasciato commenti di disapprovazione raccontando le loro vicissitudini, a dimostrazione che la sanità sulla carta è una cosa che puoi edulcorare, truccare, accomodare per sclalare la griglia, la sanità percepita dai pazienti, invece, è alle pezze ed è sotto gli occhi di tutti.

Se fossi in lui, in futuro, uscite di questo tenore le eviterei perché sono dei boomerang.

Parlare della sanità nostrana con toni trionfalistici, dopo averla disastrata e depauperata, è come mettere il sale su una ferita ancora sanguinante.

Le valutazioni che i tavoli ministeriali affiancanti fanno sulle regioni in piano di rientro/operativo, si basano sulle carte e non sul campo.

Ovviamente, le carte le preparano le regioni e nessuno al ministero si preoccupa di verificare se quei regolamenti, quei bilanci e quelle delibere di giunta regionale abbiano rispondenza nella sanità reale.

La griglia LEA (livelli essenziali di assistenza), se si vuole buttare fumo negli occhi, è facilmente migliorabile a scapito della qualità e della quantità dell’assistenza.

Nell’articolo troverete tutti gli indicatori utili alla formazione del punteggio, ma vi faccio qualche esempio per rendere meglio il concetto.

Ad esempio, basta chiudere le agende Cup, pratica illegittima e assai diffusa in Puglia, per migliorare i tempi d’attesa.

Basta negare diritti essenziali per contenere la spesa e chiudere in pareggio.

Basta minacciare con lo spauracchio della Corte dei Conti i medici e i pediatri, in nome dell’appropriatezza, per non fargli prescrivere antibiotici per rientrare della spesa farmaceutica.

Basta fare l’atto ricogniitivo delle Rsa, salvo poi non dargli seguito per acquisitare punteggio. Basta fare il regolamento sull’autismo nel 2016, per poi cambiarlo nel 2020 senza mai applicarlo, per scalare posizioni.

Basta fare sette DGR sul piano di riordino ospedaliero, tra cui la riforma dell’emergenza urgenza senza internalizzare il servizio, senza varare l’area, e tante altre chiacchiere, per dimostrare di aver riscontrato le prescrizioni ministeriali.

Chiudi ospedali con la scusa di riconvertirli in post acuzie e lungodegenza, ma non lo fai, e prendi qualche altro punto.

Fai le gare centralizzate, poco importa se sono bloccate o spendi il doppio e il triplo, e migliori ancora.

Chiudi i punti nascita per migliorare il dato sui parti cesari. Fai fare alla sanità privata le fratture di femore per rientrare nelle 48 ore previste e migliorare i numeri oggetto di verifica.

La lista delle cose scritte e non fatte sarebbe ancora molto lunga, ma credo che tutti sappiano, incluso gli operatori sanitari, che le affermazioni del presidente/assessore Emiliano sono bugie che ha la faccia tosta di spacciare come verità. Chieda scusa ai pugliesi e si vergogni.

Mario Conca

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