AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE SANITARIA PUGLIESE

Al primario Quaranta del pronto soccorso del San Paolo avranno fatto il cazziatone e un paio d’ore fa ha scritto alle centrali operative, sicuramente malvolentieri, dicendo che il PS è riaperto, ma con preghiera di usarlo con parsimonia con invio distanziato di ambulanze. Il direttore di presidio, Leaci, ha scritto ai vertici della Asl dicendo che sono pronti a rimpinguare alcuni reparti aggiungendo posti letto e operatori, con disposizione di servizio di mobilità di urgenza per personale infermieristico dalle altre Unità di Chirurgia Senologica/Generale e Cardiologia, in deroga alla DGR covid. La stessa Leaci ha chiesto alla direzione strategica di comunicare al trio Lem (Lopalco, Emiliano e Montanaro) l’urgenza di ricavare congrui spazi Covid al Di Venere per fronteggiare la situazione sempre più drammatica.

Intanto al pronto soccorso del Policlinico sono stati revocati permessi e ferie ai poveri dipendenti che sono oberati e devono pure stare in silenzio perché altrimenti rischiano il posto di lavoro. Chiedono aiuto, di notte c’è un OSS per 38 pazienti, non ci sono coperte per tutti e restano ore anche senz’acqua, abbandonati al loro destino. Il fumo negli occhi del nuovo pronto soccorso è svanito ed ora rimangono i problemi di sempre a cui la direzione dell’azienda ospedaliera e il primario Procacci non hanno posto rimedio.

Per carità, la situazione è assai tragica ovunque, ma è evidente che se la catena di comando è pressoché inadeguata perché le scelte apicali non sono mai basate sui meriti ma sull’appartenenza politica, il caos è assicurato. Poveri noi.

Mario

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