Alcune certezze e considerazioni post voto…forza e coraggio!
A Gravina il movimento registra quasi il 49% alle politiche, con punte del 55%, perché il voto non può essere controllato ed è libero da gravami e ipoteche. Registra invece il 22,5% alle amministrative 2017 dove le logiche sono parentali, clientelari e il voto è controllatissimo. Un fatto è altrettanto certo, se sei presente sul territorio vai sempre sopra la media provinciale, regionale e nazionale anche senza candidati del posto.
Ero certo, ma non era difficile intuirlo, che nessuno avrebbe avuto i numeri per governare da solo per via di una legge elettorale indecente, probabilmente incostituzionale, e senza le preferenze.
Una delle poche certezze è che questa legislatura durerà 5 anni, non fosse altro per il fascino dello scranno e perché la pensione si matura solo dopo 4 anni e mezzo.
Sono certo che molte delle dichiarazioni della prima ora dei leader saranno ritrattate e più accomodanti nelle settimane a venire, il potere logora chi non ce l’ha.
È certo che il M5S ha subìto una metamorfosi irreversibile dove la democrazia partecipata di un tempo ha abdicato e abdicherà sempre più alla struttura partitica. Scelte che hanno lasciato l’amaro in bocca a molti, me compreso, ma che difatto non hanno per ora scalfito il consenso. Ritengo che nel prossimo futuro qualche assestamento interverrà alla luce del ricorso pendente dinanzi al Tar Genova, dell’arrivo dei tanti eletti provenienti da altri partiti e dalla società civile, degli eletti espulsi ex ante ed ex post, dalla gestione degli affetti dalla sindrome del bonifico ritirato e degli immancabili malpancisti che certamente non si faranno desiderare. Del domani non v’è certezza, ma continuare a non confrontarsi facendo finta che tutto vada bene sarà sicuramente deleterio nel medio e lungo periodo.
Ritengo che il M5S potrebbe ricevere l’incarico di formare il governo dal Presidente Mattarella, sempre che destra e sinistra non riesumino il Nazareno, a patto che faccia un accordo, suddividendo ministeri e sottosegretariati, inverosimilente con la Lega, per via dell’incognita Maroni, e molto più verosimilmente con il PD che dovrà però mettere da parte Renzi lasciando con un palmo di naso Salvini e Berlusconi.
La prima seduta parlamentare si terrà il 23 marzo p.v. per eleggere i Presidenti di Camera e Senato, fino ad allora le interlocuzioni e le indiscrezioni terranno banco, ma si accettano scommesse…