Mario Conca
A dispetto delle voci relative alla possibile esclusione di Gravina dalla Zes Adriatica, ieri in Giunta hanno approvato le due zone economiche speciali e ci siamo anche noi murgiani con Altamura e Gravina. Qui di seguito una breve sintesi e i files completi.
Qui la puntata precedente:
https://www.marioconca.it/gravina-zes-zone-economiche-speciali-in-puglia-area-murgiana-inserita-nella-zes-adriatica/
PIANO STRATEGICO ZES ADRIATICA e JONICA
Pur in un contesto di ampia distribuzione territoriale dei sistemi d’impresa,
tipica dei tessuti imprenditoriali in cui predominano le piccole e piccolissime
imprese, si sono negli anni consolidati in nell’area adriatica della Puglia alcuni
dei principali “poli” produttivi regionali, caratterizzati da un certo grado di
specializzazione settoriale, tipicamente centrati sulla presenza di alcuni
stabilimenti di grandi imprese nazionali o multinazionali e dal loro indotto di
PMI. È il caso in particolare di Bari, con la sua industria metalmeccanica e
dell’automotive, di Brindisi, con le sue industrie dei settori chimico,
energetico e aeronautico, di Foggia con l’agroalimentare. Questi centri di
attrazione hanno a loro volta generato e sviluppato una rete di rapporti e di
flussi economici, di merci, prodotti, semilavorati e competenze con il
territorio circostante, promuovendo la nascita di una serie di poli minori della
manifattura regionale, in settori quali il tessile, abbigliamento e calzature, la
meccanica leggera, i mobili, la trasformazione dei prodotti agricoli, i servizi ad
alto valore aggiunto, tra cui quelli informatici.
È risultato dunque naturale prevedere, per la costituenda del Mar Adriatico
Meridionale, una architettura per “poli” distribuiti sul territorio regionale,
ciascuno di essi centrato su uno o più sistemi portuali, che fungono da
attrattori per i flussi logistici delle merci in entrata e in uscita. Questo disegno
è tra l’altro coerente con l’architettura del sistema logistico integrato Appulo-
lucano, che di fatto costituisce l’infrastruttura di interconnessione delle due
ZES pugliesi.
La ZES Adriatica include dunque i porti di Manfredonia, Barletta, Bari,
Brindisi e Monopoli, nonché le aree aeroportuali di Foggia, Bari e Brindisi, e
le aree produttive che gravitano intorno ai cinque poli principali di Foggia,
Barletta, Bari, Brindisi e Lecce, ciascuno di essi caratterizzato da:
a) un buon livello di coesione e interconnessione interna, a livello
economico e logistico;
b) un grado significativo di specializzazione settoriale;
c) un alto livello di connessione fisica e funzionale con uno più porti.
Nella definizione delle aree produttive e commerciali da includere nella ZES,
sono state tenute in conto esigenze per certi versi contrastanti, quali quelle di
non penalizzare aree sub-regionali che esprimono significative potenzialità di
sviluppo e di evitare al tempo stesso una eccessiva frammentazione e dispersione territoriale delle aree selezionate, cosa che avrebbe vanificato il
senso stesso di “zona economica speciale”. Un altro punto di equilibrio su cui
si è lavorato è stato quello di coniugare l’esigenza di disporre di sufficienti
aree libere da insediamenti preesistenti, e dunque disponibili a nuovi
investimenti, con quella di non creare eccessive sperequazioni tra aziende
fisicamente contigue, permettendo anche ad imprese esistenti di espandere le
proprie attività.
La tabella seguente sintetizza le scelte effettuate.
L’estensione complessiva delle aree individuate per la ZES del Mar Adriatico
Meridionale è pari ad ettari 2.669,37. Su indicazione della Presidenza della
Regione Puglia, una dotazione residua di ettari 220,22 sarà allocata tramite
avviso pubblico. La dotazione finale totale della ZES del Mar Adriatico
Meridionale sarà dunque pari ad ettari 2889,59.
Per tutti i dettagli vi posto in calce i files completi approvati in Giunta in data 02 agosto 2018:
Piano Strategico ZES Adriatica DEF – 01.01.2018
Piano Strategico ZES Ionica DEF – 01.01.2018 (1)
PSS_ZES_Basilicata_Upgrade_22_maggio_18
