Qualche giorno fa, nella Asl di Taranto, si è consumato l’ennesimo mercimonio elettorale. Un do ut des che è, purtroppo, divenuto normalità per questa giunta regionale e i suoi nominati. È il caso della dottoressa Gloria Saracino che, arrivata terza in graduatoria di merito, è stata nominata direttore del distretto sociosanitario n. 7 scavalcando chi aveva maturato un punteggio complessivo più alto. Addirittura uno dei suoi competitori è stato escluso e attende ancora di conoscere le ragioni. Leggendo le motivazioni che hanno portato alla sua scelta, contenute nella Deliberazione del Direttore Generale, è evidente che la discrezionalità è stata massima e le arrampicate sugli specchi, a mio parere, evidenti.
Nella Deliberazione del 29 luglio u.s..si legge:
“Si fa seguito alla nota del 6/07 u.s. di trasmissione dei verbali della Commissione relativi alla procedura selettiva per il conferimento dell’incarico di Direttore del DSS n.7. Esaminati i suddetti verbali, l’incarico viene conferito alla Dott.ssa Gloria Saracino, classificatasi terza con punti 46,04, avuto riguardo congiuntamente al punteggio più alto riportato dalla candidata per la posizione funzionale rivestita e all’esito del colloquio. L’indicazione avviene, altresì, avuto anche riguardo alla volontà di questa Direzione di dare impulso all’attivazione del servizio di psicologia di base e delle cure primarie nei distretti socio sanitari, di cui alla L.R. 7/7/2020 n. 21. Pertanto si invita la S.V. a predisporre proposta di atto deliberativo in tal senso”.
Da giorni sapevo che l’avrebbero nominata perché da più parti mi avevano avvertito che la contropartita sarebbe stata una candidatura a sostegno di Emiliano. Cosi è stato come si può evincere dagli articoli di stampa e dalla pagina Facebook creata il 6 luglio 2020. Nello stesso giorno della trasmissione dei verbali di commissione lei aveva ufficializzato la sua candidatura con Senso Civico e ventitré giorni dopo è intervenuta la nomina ufficiale.
L’assessore alla Sanità cosa ha da dire a riguardo? Lui nomina il DG che nomina i suoi sottoposti che nominano le commissioni che assegnano ruoli, come nel caso di specie, da 105 mila euro all’anno. Non mi venga a dire che non ne sapeva nulla e che non poteva fare nulla, altrimenti dovrò ricordargli le vicissitudini del Distretto di Ginosa del luglio 2018 dove si è riusciti a far rispettare la legge alla direzione strategica solo per un suo intervento diretto sul DG Stefano Rossi da me sollecitato. A nulla valsero la mia interrogazione e le mie note di quel periodo per chiedere il regolare scorrimento della graduatoria che di lì a poco sarebbe scaduta. Non ho ancora compreso se il Presidente intervenne perché ebbe un rigurgito di moralità oppure perché era preoccupato del fatto che tre giorni prima era stato tratto agli arresti domiciliari l’allora Direttore Generale della Asl Bari per i fatti lucani.
Non è possibile sottacere tale sfacciataggine e arroganza amministrativa, per questo la denuncio a mezzo stampa affinché la magistratura faccia luce su tale, consolidato, modus operandi.