Finalmente!
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti cambia nome e diventa Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Che bello giocare con le parole, anche se cacofoniche perché meglio tutto al plurale, ma ora bisognerà cambiare tutti i timbri, le buste, le lettere, le serigrafie, le targhe sugli edifici, sulle porte, sui mezzi, etc… Devono pure cambiare l’acronimo MIT e aggiornare il sito governativo, avvisate il signor Ministro Enrico Giovannini. Grazie, ne avevamo proprio bisogno!
Della ferrovia di collegamento dell’entroterra lucano e pugliese alle dorsali adriatica e tirrenica non si dice nulla, dell’inadeguato trasporto pubblico locale che è fermo al 1997, i vettori annaspano e gli utenti costretti a usare l’auto, pare non importare a nessuno. Ovviamente non si dice nulla dell’alta velocità, delle stazioni di interscambio per l’intermodalità e la mobilità sostenibile, come le gare routiere francesi o le staciones spagnole, neanche a parlarne. Non si dice nulla dei viadotti, delle varianti e delle pericolose strade statali, non si dice nulla di come sistemare e mettere in sicurezza le strade provinciali ma si assecondano autovelox mobili per tentare di salvare i comuni dal dissesto finanziario. Le concessioni di Autostrade stanno lì, Alitalia sta là e di porti, interporti e aeroporti non interessa a nessuno. Tante opere pubbliche completate da anni, come la stazione della Ferrotramviaria a Corato per fare un esempio, attendono i pareri di organi ministeriali che nessuno controlla, padrone e sotto. Del ponte sullo stretto ne parlano da oltre un secolo, non esiste ma ci è già costato 800 milioni di euro. La lista sarebbe assai assai lunga, mi fermo qui.
Leggi anacronistiche per gli NCC come la 21/1991, che non tiene conto dell’avvento di uber, del noleggio senza conducente con app, del blablacar, degli scooter, degli abusivi, etc…e continua a mantenere licenze contingentate e differenze tra noleggiatori e tassisti.
Ma ora abbiamo il nome alla moda, per le opere attenderemo le ere geologiche…le transizioni! Armatevi di pazienza perché non hanno i soldi, l’autonomia di Stato e, forse, la lungimiranza.
Un consiglio per chi non vuole più sognare.
Siate felici di essere presi per il culo, mi raccomando, così vivrete meglio, vi accontenterete di ciò che passa il convento e attenderete di andare ad ingrassare i procioni.
Un consiglio per chi vuole tornare a sognare.
Continuate a combattere e a dire la vostra per sentirvi vivi e non rendervi complici…Mario
?? #Italexit