Salvini ha dichiarato che bisogna chiudere i negozi che vendono la cosiddetta cannabis light (THC da 0,2 a 0,6% come previsto dalla legge) per togliere potere alle mafie e perché farebbe male alla salute. Tenete conto che l’effetto psicotropo, lo sballo per intenderci, si ottiene con un THC che va dal 10 al 20 per cento, pertanto, se fumata e non vaporizzata, sarebbe poco più di una sigaretta. Nulla a che vedere con la cannabis medica che può contenere il 22% di THC, ma ha anche il CBD, erogata a singhiozzo dal sistema sanitario nazionale malgrado bigpharma. L’Istituto Superiore di Sanità vorrebbe vietare la vendita dell’EasyJoint per il principio di precauzione, allora dovremmo vietare la vendita di tabacco e alcol, che fanno milioni di morti certificati nel mondo, risuscitando il contrabbando alla stregua delle droghe? A questo punto, per precauzione, dovremmo chiudere anche tutti gli impianti produttivi inquinanti come l’ex Ilva, non trovano lor signori? Il leader leghista ha preso una cantonata, evidentemente, inimicandosi un intero settore e larga parte dei giovani, gliel’ha ricordato pure il Presidente Conte. Se è favorevole alla legalizzazione della prostituzione per liberare le donne dai magnaccia e dall’evasione fiscale, perché, per la cannabis, agevolare il mercato sommerso e nero notoriamente in mano alla criminalità? A mio parere si è espresso così solo per ripicca sul caso Siri, si sa che il M5S è favorevole, ma ha fatto male i conti, per farsi il segno della croce si è ‘cecato’ gli occhi.
Il proibizionismo ha fatto la fortuna della malavita organizzata ed è la storia moderna e contemporanea a dircelo. I primi a dimostrarlo furono proprio Adamo ed Eva, mangiarono il frutto che Dio gli aveva vietato di cogliere seppure avessero un giardino rigoglioso a disposizione. Sarebbero tanti altri gli esempi, ma voglio concludere ricordando il contrabbando di alcol che fece la fortuna di Al Capone…Mario