Sono appena uscito dall’aula consiliare dove abbiamo discusso la proposta di legge, che punta a stanziare 10 milioni di euro, dal titolo misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze socio-economiche derivanti dalla pandemia Covid-19. Tanti buoni propositi per dare indennità aggiuntive agli operatori sanitari, per aiutare le imprese, i commercianti, gli ambulanti, l’indotto turistico, le famiglie, le persone fragili o con disabilità, gli agricoltori, i liberi professionisti, etc…
Ovviamente siamo stati tutti d’accordo nel votarla favorevolmente e dopo una ridondante discussione di circa quattro ore, ma non prendiamoci in giro, buoni propositi erano e palliativi rimangono, al lordo della inevitabile campagna elettorale sottesa. Naturalmente bisognerà sperare che a brevissimo si riunisca il consiglio regionale per la definitiva approvazione, che la giunta vari il relativo regolamento che dovrà necessariamente passare, a norma dello statuto regionale, dalla competente commissione consiliare per il parere obbligatorio ma non vincolante.
Con i 10 milioni di euro si potrebbe fare davvero pochissimo, visto che per la Puglia necessiterebbero circa 25 miliardi per affrontare il disastro post-covid-19, ma ogni poco giova. Ritengo che ci vorrebbe almeno 1 miliardo di euro per dare un minimo di sollievo nel breve periodo. Dove trovarlo? Dalla sezione ragioneria e bilancio mi hanno sempre detto in questi anni che abbiamo un miliardo e mezzo di euro in cassa che non possiamo spendere per i vincoli di spesa di finanza pubblica. In aggiunta ci sarebbero i fondi POR, FSC, FESR etc…che potrebbero essere in parte distratti per affrontare il momento.
Poi ci sarebbero i tanti sprechi che denuncio da anni e che potrebbero/dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, non essere più perpetrati. Dunque, mi parebbe ragionevole, visto che è in atto una pandemia, che si debba derogare a queste norme statali/regionali/europee con norme di guerra ad hoc e ad horas. Bisogna agire.
Continuare a promettere aiuti futuri e garanzie statali per indebitarci oltremodo, sempre che le banche non ti considerino un cattivo pagatore, per lenire le drammatiche quotidianità degli invisibili e dei visibili, non servirà a contenere il disastro socio-economico che accompagna inevitabilmente l’emergenza sanitaria. Ci vogliono iniezioni di liquidità imponenti e, soprattutto, immediate. A molti sta mancando l’ossigeno.
Tuttavia, per quanto la Regione possa impegnarsi nel ricercare risorse, credo sia lo Stato che dovrebbe e potrebbe provvedere per capacità di fondi. Non certo attingendo al Mes, una norma capestro per gli stati nazionali, Grecia docet. Auspicabili sarebbero, invece, i Coronabond per dare linfa vitale agli stati europei, ma la Germania e l’Olanda non sono d’accordo.
Vedremo cosa succederà oggi, ma se la Bce dovesse continuare a tergiversare e a proporre il fondo ‘salva’ stati per aiutare i 500 milioni di cittadini europei, con fondo perduto e tasso zero, credo che il binomio lira/Italexit rimarrebbe l’unica via percorribile! Senza l’orgoglio di essere italiani e l’amor patrio, non andremo mai da nessuna parte.
Mario