Non ho potuto che pensare all’abbandono della nave da parte del tristemente famoso comandante della Concordia, Schettino, nel leggere la nota che il direttore della Centrale Operativa Seus 118 dell’Asl Lecce, dottore Maurizio Scardia, ha inviato quest’oggi a tutto il personale del suo Dipartimento. Una nota con cui egli si lava le mani da eventuali e future responsabilità penali, che qualche bravo avvocato gli avrà consigliato di scrivere, scaricando la responsabilità sulla silente direzione strategica e le sottoposte e preposte strutture.
Il 12 marzo scorso avevo denunciato un fatto gravissimo che tuttora permane. Le tute fornite agli operatori del 118 nelle attività di soccorso a pazienti sospetti/probabili/confermati Covid-19 non erano, e non sono, atte a prevenire il contagio biologico. Tute con grado di protezione 5 e 6 (schizzi e polveri) anziché quelle idonee con grado di protezione 4, 5 e 6 (rischio BIOLOGICO, schizzi e polveri).
Ovviamente avevo interessato gli organi di stampa, la direzione strategica, il Capo Dipartimento di Salute Montanaro e l’Assessore alla Sanità Emiliano senza ricevere risposta alcuna. A distanza di una settimana il direttore del Dipartimento dell’Emergenza salentina conferma che le tute non sono a norma e, indirettamente, afferma che i medici, gli infermieri, gli autisti, i soccorritori e i volontari, sono esposti al rischio infettivo e a conseguenze penali e civili. Chi deve tutelare gli equipaggi?
Tutto ciò è assurdo, ancor di più se penso che in questo frangente, con pochissimi tamponi, insufficienti DPI e tantissimi asintomatici non diagnosticati, ciascun intervento in emergenza dovrebbe essere considerato come sospetto Covid-19. La gravidanza a rischio, l’infarto, il trauma, l’ictus, possono essere positivi? Sicuramente sì.
Ancora una volta, la pilatesca burocrazia si mette a parte civile scaricando la patata bollente sull’anello più debole della catena di comando, mettendo a rischio la loro incolumità e quella degli ignari assistiti.
Alla luce di tanto, la domanda sorge spontanea, cosa avviene nelle altre quattro centrali operative del 118 di Puglia? L’Assessore regionale al ramo può verificare e darci notizia? Tanto devo perché il silenzio rende complici.
RASSEGNA STAMPA
https://www.sanitasalento.net/inchieste/ambulanze-ferme-liss-da-direttive-errate-al-118/