GUARDA IL VIDEO Un signore di 87 anni di Calimera è stato malmenato da un medico di famiglia.
Questo increscioso episodio ci deve far riflettere sulla realtà della medicina territoriale, facendoci trarre i dovuti insegnamenti. È chiaro che questo medico merita di essere radiato dall’Ordine, ma non possiamo più sottacere sull’impossibilità di continuare ad assolvere ad un ruolo sanitario nelle vesti di burocrati.
Qualche giorno fa ho regalato due mascherine FFP2 ad un medico del mio paese, che era sull’orlo di una crisi di nervi, e mi chiesi come avrebbe potuto infondere tranquillità ai suoi pazienti in quello stato di paura e solitudine.
Per carità, non voglio generalizzare e so bene che non è colpa dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta o delle guardie mediche. Le responsabilità vanno ricercate all’interno di un sistema che non li mette più nelle condizioni di operare in sicurezza, non gli dà la strumentazione necessaria e, per di più, li controlla oltremodo alla ricerca di un difficile contenimento della spesa farmaceutica che va a scapito della prevenzione che compete loro, e che, paradossalmente, favorisce l’ospedalizzazione che si vorrebbe ridurre.
Un cane che si morde la coda.
Io dico da anni, il paziente SSN è affetto da leucemia e noi ci ostiniamo a curarlo con paracetamolo, ignorando che necessita di trapianto di midollo osseo. Basta convenzionati, tutti i medici dovrebbero essere assunti alla dipendenza, lavorare su tre turni h 24 e sette giorni su sette nei nostri PTA o ospedali di comunità.
Solo così si potranno evitare, al massimo, scene del genere, violenze a danno degli stessi operatori sanitari, accessi inappropriati al pronto soccorso, abusi nell’utilizzo del 118, e, finalmente, tutti i medici potranno tornare a fare i medici anziché gli amministrativi.
Per maggiori informazioni Leggi Qui: https://www.marioconca.it/vivilasanita-una-lunga-intervista-per-spiegare-le-riforme-per-me-inderogabili-per-salvare-il-paziente-ssn/