AMMUTINAMENTO DELLE POSTAZIONI DEL 118 PER MANCANZA DPI PER INFEZIONE DA COVID-19
Gli equipaggi del Seus 118 di Gravina (medici, infermieri, autisti e soccorritori), ma in verità è ciò che lamentano da settimane la quasi totalità delle circa 220 postazioni pugliesi, denunciano la mancanza di dispositivi di protezione individuale a norma: tute per rischio biologico, mascherine FFP3, mascherine chirurgiche, calzari, occhiali protettivi e nastro sigillante.
Lamentano, inoltre, l’errata procedura di sanificazione dell’ambulanza, utilizzata indifferentemente per pazienti Covid e per le urgenze ordinarie. A causa di tali gravi carenze gli stessi sanitari potrebbero risultare vettori del virus, con grave pregiudizio per la popolazione tutta! Nella foto allegata, un operatore del 118 di Gravina in Puglia indossa calzari confezionati con sacchetti dell’immondizia.
Condividiamo e denunciamo questa realtà! Chi sono i responsabili del disastro del 118?
Emiliano e Gorgoni sicuramente. Leggete ciò che hanno combinato e che denunciavo giorni addietro, perché senza memoria storica non si comprende il presente e il futuro è assai incerto, leggi qui:
“Qualcuno in queste settimane si è chiesto perché il caos maggiore sta avvenendo proprio nella delicatissima emergenza -urgenza?
Ammutinamenti degli equipaggi di molte ambulanze e automediche del 118, in più parti di Puglia, per mancanza di dispositivi di protezione individuale (mascherine, tute, calzari, termometri, etc…), su chiamate in emergenza per sospetti casi Covid-19, operatori divenuti fonte di contagio preferenziale e trattati alla stregua di untori, DVR non rispettati e aggiornati alla pandemia, condizioni di lavoro inaccettabili, assenza totale di coordinamento delle centrali operative, approvvigionamenti di ausili differenziati per Asl, lasciati al caso e alla discrezionalità dei singoli, inesistenza di una guida assessorile e dipartimentale!
Senza memoria storica, però, non si può comprendere ciò che sta realmente avvenendo, ma veniamo ai fatti. Cosa sta mandando in tilt il cuore pulsante del sistema sanitario regionale?
Il commissario straordinario dell’agenzia regionale sanitaria ARES, poi confermato direttore generale dell’attuale agenzia regionale strategica regionale per la salute e il sociale ARESS Puglia, Dott. Giovanni Gorgoni, ha deliberato la soppressione dell’area emergenza sanitaria che rappresentava un utile coordinamento regionale delle attività di emergenza-urgenza delle centrali operative SEUS 118.
Tale soppressione è stata incautamente proposta al Presidente-Assessore alle Politiche della Salute, Michele Emiliano, ed alla sua Giunta, drasticamente, ossia senza attendere responsabilmente che un altro organo istituzionale venisse incardinato e posto a governare l’importante funzione dell’emergenza-urgenza regionale, come, ad esempio la tanto invocata, e bistrattata, AREU, congelata dopo averla fatta decantare per un anno annunciando l’inadeguata e improbabile soluzione delle Sanitaservice.
Questo irresponsabile dilettantismo ha prodotto un buco funzionale che dura da più di tre anni in questo davvero strategico settore della sanità e che, in questa grave crisi epidemiologica, sta manifestando tutti i suoi drammatici effetti organizzativi e procedurali.
Emiliano e Gorgoni sono gravemente colpevoli di aver prodotto, il primo, e accettato, il secondo, deliberatamente la soppressione improvvisa dell’area emergenza dell’agenzia regionale. Soppressione che ha certamente causato l’abbandono delle scelte strategiche in materia di emergenza sanitaria alle iniziative disomogenee e disarticolate dei Direttori delle singole Centrali operative 118 in un momento in cui la strategia nella gestione regionale dell’emergenza è tutto!
Accettando la “proposta tecnica” di sopprimere l’area emergenza sanitaria dell’ARESS, di fatto da luglio 2017 (approvazione della Legge istitutiva ARESS) ad oggi, Emiliano ha condannato il sistema regionale dell’emergenza-urgenza a una inaccettabile frammentazione che oggi sta scaricando tutti i suoi drammatici limiti sulla pelle dei cittadini pugliesi, in balia di personale spaventato, esposto a rischi, demotivato e allo sbando.
Gorgoni ed Emiliano dovrebbero essere chiamati a rispondere di queste loro assurde scelte ma per ora chiedano scusa ai pugliesi!