“È necessario attivare controlli capillari nella gestione della fornitura dei servizi di cure fisioterapiche ai pazienti disabili erogati dalla Asl. Oggi dalle audizioni è emersa una diminuzione delle sedute di fisioterapia da parte delle strutture accreditate dalla Regione, che rallentano il percorso di recupero dei pazienti con gravi disabilità. Bisogna per questo verificare come vengono gestiti i servizi per risolverne le criticità”, lo dichiarano i consiglieri Marco Galante e Mario Conca dopo la seduta in Commissione III in cui sono state affrontate le criticità nell’erogazione dei servizi ai disabili, in particolare le sedute di fisiokinesiterapia e i trattamenti riabilitativi erogati dalla ASL TA tramite l’O.S.M.A.I.R.M. che risulterebbero carenti dal punto di vista quantitativo.
“Ringraziamo il presidente dell’associazione La Speranza, Francesco Ippolito, che si è fatto portavoce delle istanze di tante persone con disabilità che vivono la difficoltà di vedere ridotti i servizi, ma spesso non hanno i mezzi per poter intervenire”.
Il presidente Ippolito ha denunciato lo stato in cui molti disabili si trovano, vedendo improvvisamente ridotte da cinque a due le sedute settimanali di fisioterapia con uno stop successivo di due mesi, con l’unica spiegazione di una mancanza di fondi. Come ha sottolineato il direttore del dipartimento di riabilitazione della Asl di Taranto, Pierguido Conte, il numero delle sedute fa parte di un progetto riabilitativo che risponde a dei parametri definiti dalla Asl.
“I servizi erogati dalla Asl in convenzione con le strutture private sono ampiamente finanziati, come dimostrano i contratti stipulati tra le parti. A questo punto – dichiarano i pentastellati – si dovrebbe verificare come vengono spese le risorse. Di certo non possiamo intervenire sui parametri definiti dalla Asl, per quanto, e anche questo aspetto andrebbe approfondito, come ha sottolineato lo stesso presidente Ippolito, non sempre sono condivisi da medici e fisioterapisti. Tuttavia si possono di sicuro correggere delle storture in un sistema che attribuisce al taglio di servizi unicamente la mancanza di fondi. Gli sprechi – incalzano – si verificano anche quando l’interruzione della fisioterapia comporta una regressione nel paziente, che si trova a dover poi aumentare nuovamente il numero di sedute per recuperare i miglioramenti persi. È necessario aumentare i controlli negli enti accreditati, nonché puntare all’internalizzazione dei servizi che possa garantire considerevoli risparmi per le casse regionali e maggiori tutele per i pazienti. Avere un report costante sulle spese delle prestazioni degli enti accreditati, può scongiurare eventuali sprechi. La sanità – concludono i consiglieri – è un settore dove spesso la mancanza di servizi è da attribuire ai pochi investimenti, ma è altrettanto importante per garantire servizi migliori e tutela dei malati, prevenire gli sprechi”.