Scusate.
Ma quelli che credono che con i 209 miliardi del Recovery Fund l’Italia prenderà il volo, lo sanno che saranno erogati in 7 tranche per circa 30 miliardi annui?
Considerate le endemiche proroghe e la famosa ‘burocrazia’, che in Italia sono regola più che malcostume, è verosimile che saranno spalmati addirittura su dieci anni, come da sempre avviene per i PO-FESR, e quindi gli importi si ridurranno a 20 miliardi, meno del 1,5% del PIL.
Davvero abbiamo bisogno di queste quisquiglie? Sapete che all’ultima asta del Ministero del Tesoro abbiamo avuto offerte d’acquisto per 100 miliardi di titoli a fronte di una emissione di soli 10 miliardi?
Ma se in un anno sono stati stanziati dal Governo Centrale 140 MILIARDI di euro per cercare di arginare la crisi sanitaria ed economica, al lordo degli scostamenti di bilancio e al netto dei miliardari interventi da parte delle Regioni, e tutti si lamentano per la scarsità di risorse, che cosa pensate succederà con il ‘regovery faund’? Il solletico, perché dividi ricchezza e diventa povertà.
Forse non è chiaro che per risollevare le sorti della nazione Italia ci vorrebbe una spesa pubblica corposa, a mio parere andrebbero spesi 300 miliardi per vederne subito gli effetti e, soprattutto, per far riattivare gli investimenti privati che fino al 2019 valevano 300 miliardi di euro ogni anno. Nel Recovery Plan non vi è traccia di questo effetto benefico e moltiplicatore.
Tutto questo nella Unione Europea è pura utopia, saremo semplicemente sottoposti a vincoli, raccomandazioni e infrazioni, ci indebiteremo sempre più senza la garanzia di uno stato indipendente e parleremo sempre più greco. La Banca Centrale Europea sta comprando il nostro debito sul mercato secondario con il cosiddetto Quantitative Easing (dalle banche), ma nel suo funzionamento non è previsto che si comporti da prestatore di ultima istanza. Fino a quando lo farà tenendo a bada gli speculatori di mercato? Una vera spada di Damocle che pende sulle nostre teste.
Qual è la soluzione?
L’unica soluzione strutturale, per un vero rilancio del Bel Paese, per una politica economica espansiva e per un futuro speranzoso, è quella di una Brexit all’italiana, l’Italexit. Solo così facendo potremo dara linfa ad una nazione ridotta a rango di Colonia teutonica, solo con la garanzia di una vera Banca Centrale, com’è stato in Italia fino alla separazione dal Tesoro, potremo creare ricchezza privata e quell’effetto moltiplicatore che porti alla piena occupazione e alla crescita del nostro potere di acquisto. Tornare ad essere Nazione!
Eh, ma è difficile se non impossibile direbbero molti. Se sei entrato puoi uscire dico io. Ciò è tanto vero che la Brexit è realtà e sta già dimostrando cosa vuole dire essere stato sovrano. In Inghilterra hanno somministrato circa 7 milioni di dosi, e d’ora innanzi ne faranno 2.5 milioni a settimana, noi dell’unione europea stiamo ancora litigando per le dosi e minacciamdo di fare cause alle multinazionali che se la ridono perché i contratti sono capestro.
To be or not to be…that’s the question! Mario