FSE – Se comprendessero l’utilità del fascicolo sanitario elettronico non perderebbero altro tempo. Se fossero lungimiranti eviterebbero un federalismo che ne limiterebbe le potenzialità, ce ne vorrebbe uno nazionale e per questo interesserò il nuovo governo. Vi siete mai chiesti cosa succede quando un turista milanese si sente male e arriva incosciente al pronto soccorso di Gallipoli? Piuttosto che andare a tentoni e fare una miriade di esami inappropriati per fare diagnosi, non sarebbe più efficace, veloce e salvavita conoscere la sua anamnesi digitando il suo nome e cognome su un terminale? Sapete quante vite si potrebbero salvare se solo i medici conoscessero preventivamente allergie e quadro clinico del paziente? Ricordo le assurde vicissitudini di Valeria Lepore, alla quale fu somministrata l’ampicillina a cui era allergica, che morì in 5 giorni nell’estate del 2014 per le complicanze intervenute. Era andata al Pronto soccorso di Manduria per una colica renale. Emiliano datti una mossa…qui di seguito il comunicato stampa
Fascicolo Sanitario Elettronico torna disponibile online. Conca (M5S): “Mancato per due mesi ma non se n’era accorto nessuno”
“Sembra che solo oggi sia stato ripristinato il servizio online del “Fascicolo Sanitario Elettronico” che, tuttavia, per quasi due mesi non è stato disponibile per manutenzione. Ciò che più fa riflettere e che di questa “assenza” del servizio per quasi 60 giorni non se n’era accorto nessuno. Nessun cittadino aveva protestato o fatto segnalazioni. Un dato di fatto che sembra essere la migliore prova della inutilità pratica del FSE che, per come è stato realizzato sembra avere solo un obiettivo propagandistico” lo dichiara il consigliere del M5S Mario Conca, che ricorda come tra il 2014 ed il 2016 per il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) siano stati spesi 2 milioni di euro e per l’intervento “SIST-FSE Puglia” (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia -n. 20 del 6-2-2018) la previsione di spesa relativa al 2017 è di € 900.000,00, mentre per il 2018 è di € 1.000.000.
“Siamo convinti – prosegue Conca – che, la realizzazione di un sistema che si avvalga delle tecnologie digitali per la gestione dei dati clinici dei cittadini apporterebbe grandissimi benefici alla nostra Sanità, ma crediamo che, prima di continuare a spendere centinaia di migliaia o milioni di euro, si debbano meglio verificare le capacità di coloro cui si affida la corretta esecuzione del servizio di sviluppo del sistema. Il fascicolo sanitario elettronico dovrebbe essere nazionale e non regionale, per evitare un federalismo che farebbe male alla salute. Cosa succede quando un turista sta male e arriva incosciente ad un pronto soccorso pugliese? Chi lo conosce? Se ci fosse un sistema informatico nazionale, l’anamnesi sarebbe a portata di clic e si eviterebbe inappropriatezza e, peggio ancora, malasanità. Una proposta di cui mi farò portavoce presso il nuovo Governo che sta già cercando di risolvere tanti dei problemi creati in questi anni da governi di destra e di sinistra. Non c’è dubbio, infatti, – conclude – che fino ad oggi le prestazioni rese per la gestione e l’informatizzazione del fascicolo elettronico si siano dimostrate assolutamente inadeguate”.
FSE:
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