Conoscere quali controlli abbia eseguito la Regione negli anni sull’impianto Isotherm Pwr di Gioia del Colle (BA), sequestrato ieri dai carabinieri del Noe e dalla Capitaneria di Porto perché all’interno sarebbero state riscontrate attività di trattamento e smaltimento, di rifiuti anche pericolosi, tra cui materiale cancerogeno e teratogeno, in mancanza delle necessarie autorizzazioni. È quanto abbiamo chiesto con un’interrogazione indirizzata all’assessore Stea.
Nello stabilimento gestito dalla società ITEA di Gioia del Colle (BA) è attiva da 13 anni un’unità dimostrativa di applicazione della tecnologia di ossicombustione “Flameless” che permette la produzione di energia mediante l’uso di ossigeno tecnico come comburente al posto dell’aria (oxy-combustion). L’impianto è stato anche destinatario di un finanziamento a valere sui fondi strutturali della Regione Puglia, concesso per attività di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale per una ammontare di oltre 9 milioni di euro
Nell’interrogazione chiediamo alla Regione di verificare che gli uffici competenti al rilascio delle autorizzazioni abbiano condotto attente e approfondite valutazioni e se, nell’ambito dei procedimenti autorizzativi di proroga della sperimentazione, siano stati attentamente valutati i risultati scientifici conseguiti e le potenzialità ambientali dei medesimi.
La Regione deve chiarire quali controlli siano stati fatti negli ultimi anni da Arpa Puglia e dalla Sezione Regionale di Vigilanza Ambientale sulla corretta gestione ambientale dell’impianto, come prescritto in sede di VIA. A questo punto riteniamo sia opportuno che la Regione riconsideri la recente autorizzazione rilasciata all’impianto di recupero dei rifiuti tramite ossicombustione “flameless” proposto da Newo SpA, sulla scorta delle evidenti criticità riscontrate nella gestione dell’impianto sperimentale Itea di Gioia del Colle che hanno portato al sequestro dello stesso.
Chiediamo di valutare l’ipotesi di procedere ad una nuova valutazione sulla bontà della tecnologia di ossicombustione al fine di valutare la compatibilità ambientale della stessa e la sua idoneità nell’ambito della strategia di riduzione della produzione di rifiuti.
Nonostante l’innovazione tecnologica rappresentata dal processo di ossicombustione e la necessità di sperimentare tecnologie eco-innovative, capaci di sviluppare nuovi modelli di gestione dei rifiuti in grado di produrre impatti ambientali minimi, è necessario assicurare che quell sperimentazioni siano condotte in modo sicuro attraverso una attenta valutazione dei risultati scientifici conseguiti e della relativa conciliabilità ambientale. È indispensabile poi che le autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni e alla verifica della corretta conduzione degli impianti assicurino verifiche e controlli costanti e approfonditi e rilascino atti aderenti alle prescrizioni di legge. Da mesi abbiamo espresso le nostre perplessità sull’autorizzazione rilasciata dalla Regione per l’impianto proposto da Newo, destinato al trattamento e coincenerimento di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi mediante la stessa tecnologia ancora in corso di sperimentazione presso l’impianto di Gioia del Colle, e il sequestro dell’impianto non fa che confermare i nostri dubbi. Le criticità riscontrate pongono ancora più dubbi sull’opportunità di autorizzare un nuovo impianto sulla base della sperimentazione condotta da Itea e di meri dati teorici e previsionali verificabili solo a posteriori, soprattutto con riferimento alla quantità e alla tipologia delle emissioni.