In Puglia c’è poco da festeggiare in questa giornata internazionale delle persone con Disabilità.
Siamo senza un garante della disabilità dalla morte di Pino Tulipani intervenuta a marzo 2020; chissà per quanto saremo senza un assessore regionale al Welfare per assecondare alchimie politiche; non è stato ancora trasferito un milione di euro al welfare regionale di cui alla mia legge del 2018 per l’assistenza scolastica; siamo senza un dipartimento di Riabilitazione nell’azienda sanitaria più popolosa da tre anni e quindi senza una guida; siamo senza fisioterapisti malgrado una graduatoria e si nega la fisioterapia domiciliare; si continua a lucrare con la tariffa extra alberghiera per i ricoveri ex art. 26 malgrado le mie tante denunce; si continua a ridurre l’assistenza domiciliare, SAD e ADI, per far quadrare i bilanci comunali e regionali; si continua a negare la musicoterapia e la pet terapy; si continuano a negare ausili protesici e materiale di consumo mentre si sprecano milioni di euro con gare centralizzate; si negano le cure idroterapiche perché le piscine che non avevano mai visto l’acqua continuano a non vederla malgrado la indagini della Corte dei Conti; si continua a non installare videosorveglianza nelle strutture sociosanitarie pubbliche e private malgrado una mia proposta di legge e fondi statali dedicati; si continua a non dare dignità all’assistenza specialistica scolastica al servizio di persone fragili; si continua a non far partire gli avvisi per il Dopo Di Noi; si continuano a centellinare i progetti di vita indipendente; si continua a favorire il privato sociale a danno dei caragivers; si continuano a favorire le cooperative a danno di associazioni meritevoli di attenzione; si continua a parlare di inclusione disattendendo la legge 68/99; si continua a parlare di piano di eliminazione delle barriere architettoniche senza metterci fondi adeguati; si continua a non dare seguito alla mia proposta di legge sulle palestre della salute nonostante i regolamenti attuativi; si continua a non consentire la scelta delle cure agli assistiti con il budget di salute che più volte ho provato a istituire con emendamenti e mozioni; si continua a negare la sanità di prossimità con la figura dell’infermiere di famiglia che per anni mi hanno impedito di istituire; continua tu che a me viene solo da piangere…Mario