Il malfunzionamento della Giustizia italiana ci costa all’incirca 40 miliardi di euro ogni anno, il processo civile dura mediamente 7 anni, il doppio della Francia e il quintuplo della Germania, e quello penale può superare addirittura i trent’anni.
Perché non si riforma e non si investe? Sarà perché i primi a non volere che funzioni sono proprio i nostri legislatori e i loro nominati, i cosiddetti colletti bianchi, che devono restare impuniti per lucrare a vita?
Ma l’avete capito che se non funziona la giustizia si perde Pil, non si combatte la corruzione e l’evasione fiscale?
Non mi dite che è colpa di Berlusconi perché non governa da dieci anni.
COSA STANNO FACENDO AL GOVERNO?
La questione è soprattutto di merito. Bonafede dovrebbe rispondere sulla nomina del Dap, ricordate il caso Di Matteo? Dovrebbe rendere conto della rivolta nelle carceri, della gravissima scarcerazione dei boss dal 41 bis, sull’edilizia carceraria ferma al palo, sul sovraffollamento delle carceri, poi sui tempi dei processi che l’abolizione della prescrizione allunga ulteriormente. Di fatto è un aiuto per chi è colpevole che trascina i processi all’infinito e un danno per chi è innocente ad ha tutto l’interesse a concludere il processo in breve tempo. Frenare la prescrizione su alcuni reati è fondamentale ma la riforma Bonafede è deleteria. La loro idea è di non farla fare franca a qualche migliaio di colletti bianchi che gravitano attorno alla politca lucrando dal sistema, ma così non si rendono conto che non attraggono investimenti stranieri nel nostro paese, i lestofanti aggirano la norma e, soprattutto, condannano un’intera nazione a subire una Giustizia che non funziona.
Ancora una volta la posizione dei 5 stelle è puramente ideologica e sintomatica di non conoscenza della realtà. C’è un intero capitolo del Recovery Plan, Dio ce ne liberi, in cui l’Ue ci chiede una riforma della giustizia perché ci viene imposto di arrivare a sentenza nei 3 gradi di giustizia velocemente, senza le inefficienze e lungaggini italiane. Per i 5s invece i processi non devono finire mai. La prescrizione, stante l’attuale inefficienza, è inconciliabile con l’istituto del giusto processo. Quindi, prima di parlare di abolizione della prescrizione, sarebbe fondamentale e propedeutico assicurarne il corretto funzionamento.
Se la giustizia funzionasse e fosse in linea con altri stati l’abolizione della prescrizione sarebbe cosa buona e giusta, ma non può essere la soluzione ai tanti problemi della giustizia che rendono eterni i processi. È come se rendessero legge il patentino vaccinale e non si preoccupassero di garantire il vaccino tempestivamente a tutti, per fare un esempio. È come se un comune multasse i cittadini per l’abbandono delle deiezioni canine senza aver prima messo cestini a sufficienza. Sarebbero tanti gli esempi, ma concordo sul fatto che la prescrizione sia a tutela dell’indagato, un po’ come l’avviso di garanzia.
Assumere a tempo indeterminato i giudici di pace, fare concorsi per magistrati e cancellieri, digitalizzare, fare edilizia giudiziaria per ottimizzare i tempi e ottimizzare le risorse già in pancia.
Altro che le chiacchiere!