La scorsa Domenica 10 Aprile 2016, dopo aver pianto, con un breve “funerale”, il cipresso scriteriatamente abbattuto nei pressi del campo dell’Aquila abbiamo ripulito l’area e piantato tre tuie nane (Thuja occidentalis), nella speranza che durino e soprattutto che fra 50 anni uno sceriffo non decida nuovamente di abbatterli senza parere dell’agronomo.
Noi crediamo che il verde pubblico vada curato non scempiato in questa maniera, occorre rispetto. Occorre potare e curare gli alberi prima che diventino a rischio. Con la locuzione magica “prima la sicurezza” ci si permette di fare qualsiasi cosa.
Questo ennesimo schiaffo alla città è la dimostrazione di una totale assenza di politica del verde, raffazzonata, improvvisata, scriteriata. I tecnici da noi interpellati dicono che l’albero poteva essere salvato e messo in sicurezza… amen.
La nostra azione di “guerrilla gardening” ha lo scopo di contrastare la barbarie, un gesto di sensibilizzazione affinché ognuno consideri come proprio il verde cittadino.
Il sindaco Valente si ringalluzzisce e si fa vanto delle fioriere nel centro storico e propaganda la lodevole iniziativa sull’adozione di aree verdi comunali, ma che senso ha se poi non tutela alberi secolari?
Gli attivisti di Gravina 5 Stelle