La mensa scolastica, corsi e ricorsi storici…parliamone!
La mensa scolastica non è obbligatoria mi hanno detto il sindaco Alesio Valente e i responsabili comunali. Hanno ragione, ma se l’ente comunale autorizza classi elementari a tempo pieno, questa facoltà non è più opzionale ma diventa obbligo di legge oltre che morale.
L’aver rilasciato nulla-osta preventivo ha permesso ai dirigenti scolastici la formazione di classi primarie, ma se la mensa non cominciasse a breve, le insegnanti gravinesi saranno costrette ad andare ad insegnare fuori città, le mamme lavoratrici continueranno ad abusare dei nonni o a pagare la babysitter e gli alunni perderanno dieci ore di offerta formativa a settimana al netto del sabato.
È vero, la refezione scolastica non è obbligatoria, ma credo che non siano obbligatori neanche il contributo di 50 mila euro all’anno per le due feste patronali, il contributo alle associazioni che ci piacciono, il contributo al corteo storico, etc…perchè, anziché investire, dobbiamo risparmiare sulla parte più sensibile e delicata della società? Ci sono consuetudini, come l’assicurare la mensa, che si ripetono da cinquant’anni almeno e senza che nessuna legge l’abbia mai sancito inequivocabilmente.
È vero, il bando è scaduto a maggio 2017, peccato però che Valente, il dirigente Piizzi, la Desiante e Tullo lo sapevano dal 2014. Lo sapevamo tutti. L’aver approvato a febbraio 2017 una delibera di giunta con l’atto di indirizzo per la gara triennale non esime la politica dalle sue gravi responsabilità, a maggior ragione che la continuità amministrativa è stata assicurata dalla rielezione del sindaco e alla scadenza del bando era ancora in carica.
È la politica che deve vigilare sugli uffici per renderli consequenziali, proprio come fanno quando si tratta dei fatti loro. Perché non avete fatto una proroga tecnica a maggio-giugno così come prevedeva il contratto con la Grotta e prevista dal decreto legislativo 50/2016?
Ricordo che, a chiusura della sua campagna elettorale, Valente disse ai gravinesi: “Chiudiamo la partita l’11 giugno, non perdiamo altri quindici giorni per il ballottaggio, mettiamoci al lavoro”. I gravinesi l’hanno ascoltato rivotandolo, lui, rieletto, è stato latitante per tutta l’estate, a suo dire per colpa del cellulare che si rompeva sempre, salvo ricomparire in occasioni di black out e incendi, e di questi tempi per trovare un suo elettore, quasi quasi, bisognerebbe andare a Chi l’ha Visto.
Qualcuno può spiegarmi perché nel paese dove da 13 anni si proroga il contratto alla plurinadempiente Tradeco, dove per anni si è prorogato l’appalto del cimitero, del verde pubblico, della pubblica illuminazione, etc…non si è stati in grado di fare una proroga di tre mesi per la mensa al fine di avere il tempo di espletare la gara ponte?
La proroga tecnica andava fatta subito così come prevede l’articolo 66 del codice degli appalti, ma non hanno avuto la sensibilità, l’accortezza e la voglia. Sarà perché l’ATI Grotta-Pastore è invisa all’amministrazione? Potevano a questo punto avviare le procedure di gara all’indomani del voto, ma solo il 27 settembre scorso hanno deliberato l’ennesimo atto di indirizzo che dava indicazioni al per nulla solerte ufficio appalti, capeggiato da Piizzi, di procedere con una gara sottosoglia per ‘garantire’ il servizio fino a maggio 2018.
Non avendo i nostri amministratori aderito alla centrale unica di committenza (CUC), sbagliando, saranno costretti, la procedura è ancora in itinere, ad utilizzare una delle piattaforme digitali, Mepa o Empulia, adeguandosi ai loro tempi per un importo di circa 500 mila euro. Considerate le tempistiche delle procedure di gara e i 35 giorni di Stand Still per l’aggiudicazione definitiva, non potrà concretizzarsi prima della fine di novembre, un’eternità stante la necessità impellente.
Se, come spessissimo avviene, ci fosse un ricorso al Tar e intervenisse una sospensiva, nel 2014 ce ne sono stati due, è chiaro che i nostri bambini mangeranno a scuola dopo la befana e le nostre insegnanti andranno a lavorare già da novembre nei comuni dell’ambito. Se ciò accadesse sarebbe gravissimo perché il tempo pieno va attivato necessariamente entro l’anno e non voglio pensare alle conseguenze.
Tre anni fa Valente diede la colpa ai dirigenti da lui nominati, quest’anno sta tentando di fare altrettanto per nascondere le sue. Errare è umano, perseverare è diabolico, ma tant’è. La Bassanini non è un’attenuante.
Nell’incontro tenuto in comune venerdì 6 ottobre con l’assessora all’istruzione #Matera e il vice presidente del consiglio Capone, ho chiesto che nelle more dell’espletamento e dell’affidamento della gara si potesse procedere con affidamenti diretti, sotto i 40 mila euro, vista l’urgenza che il loro immobilismo e le loro inadempienze hanno giustificato e reso indispensabili.
Anche se la spesa sforasse i 40 mila euro, come ci hanno detto in comune per farci desistere, si potrebbero fare più affidamenti consecutivi per cominciare già dalla metà di ottobre e fino l’aggiudicazione. Non si può pensare che una città intera, 1000 bambini e relative famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici possano attendere oltre o addirittura pregare che vada tutto bene.
A Gravina l’affidamento diretto è stato utilizzato in maniera esagerata e costante negli anni, penso ad esempio alla gestione della fiera fino a due anni fa e anche il mese scorso, perché il dirigente Piizzi e l’amministrazione non procedono in tal senso anche per la refezione?
Non sarà che il mandato in scadenza del dirigente e l’imminente nomina del ‘nuovo’ dirigente, il cui bando è scaduto, ieri stiano ritardando ancor di più le procedure? Prima la collettività e dopo i fatti personali per favore.
Mi scuso per la lungaggine di questo post, ma per me è un film già visto nel 2014, gli attori sono i medesimi di oggi ed ho ritenuto opportuno tenervi aggiornati.
P.S. Se sarà necessario, credo che un sit-in affollato di protesta in via Vittorio Veneto potrà essere utile alla causa comune…”Dateci la mensa”.
P.P.S. Nei paesi limitrofi e non solo il servizio mensa è già partito.