Dopo le mie numerose sollecitazioni in commissione, in aula, alla Corte dei Conti e all’Anac, qualche settimana fa il Mef ha inviato gli ispettori ministeriali alla Asl Bari per verificare gli atti della gara del lavanolo da 187 milioni di euro e di quella in itinere da 320 milioni sulla ristorazione ospedaliera. Per le puntate precedenti vi rimando ai link appresso:
https://www.marioconca.it/gara-centralizzata-del-lavanolo-da-187-milioni-di-euro/
https://www.marioconca.it/gare-centralizzate-per-oltre-630-milioni-di-euro-oligopoli-che-fanno-male/
Qui di seguito l’articolo pubblicato da Repubblica qualche giorno fa:
https://rep.repubblica.it/pwa/locali/2018/08/14/news/lavanderia_e_mense_gli_appalti_negli_ospedali_pugliesi_sono_d_oro_arrivano_gli_ispettori_del_ministero-204071156/
IL TAR BLOCCA LA GARA SUL LAVAGGIO E NOLEGGIO DI BIANCHERIA PIANA, SAGOMATA, ETC…perché pur legittimando il lotto unico, nelle altre regioni ci sono stati invece anche 9 lotti per agevolare le piccole e medie imprese, contesta alla Regione il fatturato specifico considerato per servizi diversi come il lavaggio e il trasporto così come sollevato in giudizio dall’American Laundry che era ricorsa al tribunale amministrativo. Io contestavo il lotto unico e l’aumento del 71% dei prezzi che ha fatto incredibilmente lievitare i costi di circa 40 milioni di euro anziché farli diminuire, equiparando i costi dell’area chirurgica con quella non chirurgica. Si centralizza semplicemente per creare oligopoli e massimizzare i profitti. Benissimo la sospensione. Ora si spera che la Regione non ricorra al Consiglio di Stato per non continuare con proroghe illegittime e che venga prodotto un nuovo disciplinare di gara, corretto e parsimonioso per la collettività e che assicurari davvero la libera concorrenza e le PMI.
Questo l’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno
Che senso ha sistemare le cucine con i 280 milioni di fondi pubblici del CIPE se la gestione sarà interamente privata e fatta all’interno di pochi centri cottura prediligendo i sistemi del cook and chill, del surgelato o del misto? Sarà l’ennesimo danno erariale, da aggiungersi a quelli già consolidati per mettere a norma le cucine che verranno verosimilmente dismesse, che dovrò far attenzionare dalla Corte dei Conti? Dalle tabelle Anac si evince chiaramente come il sistema meno costoso è quello della preparazione convenzionale dei pasti (Fresco Caldo) in cucine interne, perché, dunque, ostinarsi a far scemare la qualità dei cibi andando a preparare le giornate alimentari all’interno di mega centri cottura distanti dai nosocomi? Se al Sant’Orsola di Bologna riportano le cucine all’interno dell’Ospedale, dimostrando un risparmio economico e un effetto placebo che una buona pietanza, con dietoterapia inclusa, producono, perché noi ci vogliamo allontanare? Devo forse ricordare che l’intero terzo piano dell’ospedale più nuovo di Puglia, quello della Murgia, è vuoto e pronto per accogliere cucine pubbliche al servizio della collettività? Se l’intenzione è quella di riportare la preparazione dei pasti all’interno degli ospedali, ben vengano investimenti pubblici. Se l’idea che la Asl Aggregante per il tramite del soggetto Aggregatore InnovaPuglia, ancora una volta, sarà quella di privatizzare i profitti socializzando le perdite, allora non potrò che continuare a denunciare questo malcostume ad ANAC, PROCURA E CORTE DEI CONTI.
Cliccando sul link potete leggere l’articolo della Repubblica del 15 agosto per ribadire la richiesta di annullamento in autotutela Le gare vanno annullate