C’è poco da essere felici, non per la ragazza e la sua famiglia a cui va un forte abbraccio virtuale, questa testimonianza è la sintesi del fallimento della sanità pubblica. Senza ossigeno, se non fossero stati previdenti, senza visite domiciliari perché il territorio si è sciolto come neve al sole, senza posti letto perché manca il personale sanitario e senza neanche le scuse di chi questo sistema doveva cambiarlo nel lustri scorsi. Questa emergenza speriamo faccia meno morti possibile, l’amarezza, a me pare, è che la politica che conta non abbia proprio capito cosa dovrà essere modificato per il futuro…Mario
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