Sanità. Conca (M5S) deposita interrogazione sulla gara da 187 milioni per l’affidamento del servizio di lavanolo. “Chiediamo la sospensione del bando in autotutela”
Il consigliere del M5S Mario Conca ha presentato un’interrogazione indirizzata al Presidente/assessore alla Sanità Emiliano in merito alla gara per l’affidamento del servizio di lavanolo per le ASL della Regione Puglia.
Si tratta di una gara predisposta da Innovapuglia in un unico lotto per un importo massimo complessivo di 187 milioni di euro per una durata massima di sette anni (5+2) ed è attualmente in corso di espletamento.
“Vogliamo capire perché – dichiara Conca – la gara sia stata predisposta in un solo lotto e non divisa in lotti per ogni Asl, come avvenuto per la gestione di altri servizi. InnovaPuglia ha motivato la scelta di un appalto unitario – spiega Conca – con un contenimento della spesa e una più efficace gestione del servizio. Peccato che dai dati in nostro possesso non solo non ci sia traccia della presunta diminuzione dei costi, ma per alcuni casi si registra addirittura un aumento. Dai dati infatti emerge che al Policlinico di Bari si è passati da una spesa di € 1.938.000,00 ad una stimata di 3.140.657,10 con un incremento di oltre il 62%; nella ASL di Taranto si è passati da una spesa di 1.967.213,00 ad una stimata di € 2.960.618,70 con un incremento di oltre il 50%. L’impressione che si voglia creare un oligopolio per favorire i soliti noti e per questo chiediamo al presidente Emiliano di sospendere la gara in autotutela. Così vogliamo salvaguardare le PMI pugliesi? L’Art. 51 del D.lgs. n.50/2016, relativamente alla suddivisione in lotti, al punto 1 recita: “Nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, sia nei settori ordinari che nei settori speciali, al fine di favorire l’accesso delle microimprese, piccole e medie imprese, le stazioni appaltanti suddividono gli appalti in lotti funzionali… “. Vorrei sapere dal Presidente Emiliano, se ritenga che questa scelta non sia irrispettosa del codice degli appalti essendo la motivazione addotta smentita nei numeri e nei fatti.
Nell’interrogazione si chiede di verificare a quanto ammonti effettivamente la razionalizzazione della spesa per ogni singola Azienda Sanitaria e/o Ente a seguito della centralizzazione e di sapere se la decisione di indire un appalto unitario possa favorire una predominanza monopolistica o oligopolistica di alcune aziende nel settore del lavanolo sanitario pugliese.
“La stessa InnovaPuglia – incalza il pentastellato – per la procedura di affidamento della Gestione Terapeutica del paziente in Ventiloterapia Meccanica Domiciliare, ha predisposto la gara in n. 6 lotti, una per ASL Pugliese e non capiamo perché la scelta sia diversa solo per quello che riguarda il settore della lavanderia nei presidi ospedalieri. Inoltre è previsto che ogni singola Azienda Sanitaria stipuli autonomamente il contratto di lavanolo, controlli lo svolgimento del servizio e proceda al pagamento delle fatture. A questo punto vogliamo capire – conclude – quale sia l’effettiva razionalizzazione della spesa pubblica e dove sia questo miglior utilizzo “del denaro della collettività”, rispetto al passato recente o al presente”.
Qui di seguito potete leggere l’interrogazione
Al Presidente del Consiglio della Regione Puglia
Dott. Mario Cosimo Loizzo
SEDE
INTERROGAZIONE URGENTE
Oggetto: Gara telematica a procedura aperta per l’affidamento di SERVIZI DI LAVANOLO per le Aziende Sanitarie della Regione Puglia.
Il sottoscritto Consigliere Regionale Mario Conca, componente del gruppo consiliare del M5S,
PREMESSO CHE:
- La Regione Puglia ha incaricato InnovaPuglia S.p.A. quale Soggetto Aggregatore regionale per espletare una gara telematica a procedura aperta per l’affidamento di SERVIZI DI LAVANOLO per tutte le Aziende Sanitarie della Regione Puglia.
- La gara è stata predisposta in un unico lotto per un importo massimo complessivo di € 187 milioni di euro per una durata massima di sette anni ed è attualmente in corso di espletamento.
- La scelta di predisporre un unico lotto è stata giustificata nelle premesse del disciplinare di gara dalla stessa InnovaPuglia, richiamando quanto previsto dall’art. 51 del D.lgs. n.50/2016 e dal Considerato n. 78 Direttiva 2014/24/UE. Nelle premesse del disciplinare di gara InnovaPuglia ha dichiarato che “l’appalto unitario offre una maggiore garanzia di razionalizzazione e di contenimento della spesa oltre ad una più efficacia e coordinata fruizione complessiva del sevizio. Inoltre un appalto in più lotti produrrebbe una eccessiva difficoltà tecnica oltre ad eccessivi costi. La centralizzazione e l’aggregazione delle gare assicurerebbe la c.d. “spending review” e la possibilità di assicurare la più ampia partecipazione degli operatori economici attraverso le diverse forme di istituto giuridico: ATI, avvalimento, ecc.
CONSIDERATO CHE:
- Le normative a cui fa riferimento InnovaPuglia pongono in evidenza la necessità di favorire la partecipazione alle gare di appalto delle micro, piccole e medie imprese:
- L’Art. 51 del D.lgs. n.50/2016 – Suddivisione in lotti – al punto 1 recita: “Nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, sia nei settori ordinari che nei settori speciali, al fine di favorire l’accesso delle microimprese, piccole e medie imprese, le stazioni appaltanti suddividono gli appalti in lotti funzionali… Le stazioni appaltanti motivano la mancata suddivisione dell’appalto in lotti nel bando di gara o nella lettera di invito e nella relazione unica….
- Il Considerato n. 78 Direttiva 2014/24/UE recita: È opportuno che gli appalti pubblici siano adeguati alle necessità delle PMI. Le amministrazioni aggiudicatrici dovrebbero essere incoraggiate ad avvalersi del Codice europeo di buone pratiche, di cui al documento di lavoro dei servizi della Commissione del 25 giugno 2008, dal titolo «Codice europeo di buone pratiche per facilitare l’accesso delle PMI agli appalti pubblici», che fornisce orientamenti sul modo in cui dette amministrazioni possono applicare la normativa sugli appalti pubblici in modo tale da agevolare la partecipazione delle PMI. A tal fine e per rafforzare la concorrenza, le amministrazioni aggiudicatrici dovrebbero in particolare essere incoraggiate a suddividere in lotti i grandi appalti. Tale suddivisione potrebbe essere effettuata su base quantitativa, facendo in modo che l’entità dei singoli appalti corrisponda meglio alla capacità delle PMI, o su base qualitativa, in conformità alle varie categorie e specializzazioni presenti, per adattare meglio il contenuto dei singoli appalti ai settori specializzati delle PMI o in conformità alle diverse fasi successive del progetto.
- Nelle Regioni del Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna), ma anche in quelle del Nord le gare d’appalto per il servizio di lavanolo sono suddivise per lotti, per favorire la partecipazione di più aziende e consentire una maggiore concorrenza a vantaggio della spesa pubblica.
- La stessa InnovaPuglia, per la procedura di affidamento della Gestione Terapeutica del paziente in Ventiloterapia Meccanica Domiciliare, ha predisposto la gara in n. 6 lotti, una per ASL Pugliese.
- Di fatto non esiste una difficoltà tecnica nella gestione di più lotti perché nella Regione Puglia esiste già una suddivisione in 6 ASL oltre a Policlinico, IRCSS ed Ospedali Riuniti. Inoltre è previsto che ogni singola Azienda Sanitaria stipuli autonomamente il contratto di lavanolo e controlli lo svolgimento del servizio, delle fatture mensili e del relativo pagamento.
- Non si comprende quale sia l’effettiva razionalizzazione della spesa pubblica e dove sia questo miglior utilizzo “del danaro della collettività”, rispetto al passato recente o al presente in corso. Dai dati raccolti, ad esempio, al Policlinico di Bari si è passati da una spesa di € 1.938.000,00 (Delibera n.0635 del 16/05/17) ad una stimata di € 3.140.657,10 con un incremento di oltre il 62%; nella ASL di Taranto si è passati da una spesa di € 1.967.213,00 (Delibera 2325 del 17/11/2016) ad una stimata di € 2.960.618,70 con un incremento di oltre il 50%;
- Sul punto il Consiglio di Stato, annullando una gara diretta alla stipula di una convenzione quadro per il servizio di pulizia in più ASL emiliane, ha statuito che “il presente bando di gara, in quanto frazionato in lotti di dimensioni economiche spropositate e spazialmente incongrue, costituisce una manifesta distorsione della concorrenza” rilevando che “Sotto il profilo del buon andamento e dell’efficienza dei servizi prestati, i grandi contratti hanno visto, nell’esperienza del recente passato, il ripetersi di situazioni incidenti negativamente sull’esecuzione in quanto la stessa complessità organizzativa delle prestazioni diffuse in un gran numero di immobili, comporta un naturale “allungamento della catena di comando” nella gestione dell’esecuzione dell’appalto. Non sono nemmeno mancati poi i casi nei quali l’affidatario del contratto era indotto a ripartire comunque le prestazioni tra un grande numero di subappaltatori (talvolta anche al di là dei limiti consentiti) con conseguenti gravi disservizi, proteste degli utenti e risoluzioni per grave negligenza nell’esecuzione contrattuale (a loro volta generatrici di ulteriore contenzioso in sede civile). Inoltre, i grandi appalti sono facilmente permeabili a tentativi di corruzione diretti a determinare gli esiti delle gare, con la creazioni di “cartelli” e “sinergie” tra concorrenti o peggio ad infiltrazioni di imprese mafiose vere e proprie. Ed anche al di fuori di questi casi patologici, la partecipazione di poche grandi imprese comporta talvolta il rischio naturale di comportamenti compiacenti o anche solo di un eccessivo “fair play” tra i diversi concorrenti. Per quanto invece concerne la violazione del principio di concorrenza in senso soggettivo si deve concordare con le imprese ricorrenti in primo grado quando affermano che, a causa della creazione di lotti sovradimensionati, si introducono ingiustificate preclusioni alla partecipazione alle gare da parte delle PMI del settore delle pulizie” (Cons. di Stato n. 5224/2017).
Tutto ciò premesso e considerato
SI INTERROGA
L’Assessore competente per:
- Verificare a quanto ammonti, in termini economici e numerici, la razionalizzazione ed il contenimento della spesa per ogni singola Azienda Sanitaria e/o Ente a seguito della centralizzazione e l’aggregazione delle gare in unico lotto.
- Sapere se la decisione di indire un appalto unitario possa favorire una predominanza monopolistica o oligopolistica di alcune aziende nel settore del lavanolo sanitario pugliese e se questa predominanza non impervi, già da tempo, sul nostro territorio.
- Conoscere se si ritiene più conveniente il ritiro, in autotutela, della procedura di lavanolo al fine di predisporre una gara suddivisa per lotti. Ciò consentirebbe un incremento della partecipazione delle PMI, una maggiore concorrenza e un miglior utilizzo del danaro della collettività.
Bari, 25.03.2017
Mario Conca