Ho inviato, come consigliere indipendente, una lettera al Presidente ed Assessore alla Salute Michele Emiliano, al Capo Dipartimento e al Direttore Generale della A.S.L. Bari Vito Montanaro.
“Presidente Emiliano,
purtroppo la cosiddetta burocrazia continua a far rischiare la vita ai 150 mila cittadini murgiani.
Non si è ancora capito che non si muore di solo coronavirus, tutte le altre patologie non sono andate in quarantena. Proprio ieri l’altro una mia concittadina ottantenne è stata trasferita al Policlinico, al Miulli non avevano posto, per un sospetto infarto diagnosticato dal 118 che era intervenuto.
È stata una corsa per lei e patemi d’animo per i familiari, ma per fortuna non era uno stemi, si trattava invece di un versamento pericardico curato farmacologicamente. Sono davvero felice per il signor Carulli, di cui al grido di dolore che riporto in calce, anche se sono certo che, in questi anni, altri conterranei non hanno avuto la stessa fortuna.
Mancano ancora le autorizzazioni per la cronografia interventistica del Perinei che si potevano e si possono accelerare, ma pare che abbiate deciso di mettere tutto nel congelatore. E dire che si attendeva solo il controllo incrociato del dipartimento di prevenzione della ASL B.a.t. per poi ottenere l’accreditamento con prescrizione che doveva intervenire entro la metà di febbraio.
Ci sono quattro cardiologi in attesa di essere chiamati dalla ASL Bari, tra cui un emodonamista, ma se già in tempo di pace sono dovuti passare sei anni per avviare l’iter, figuriamoci se durante la guerra provvederanno. Smentitemi.
Tenete conto che se vi deste da fare nell’attivazione dell’utic, aumenterebbero i posti di terapia intensiva che potrebbero essere utili anche per questa ed eventuali future pandemie o recrudescenze. Non posso fare altro che sperare e sollecitare, ma non desistito. Agite!”
‘SALVO PER MIRACOLO!
L’appello del noto gioiellere Ciccio Carulli, colpito da un infarto, nel week-end scorso, salvato al “Miulli”, nonostante l’Ospedale della Murgia fosse munito di angiografo e cardiologo emodinamista.
“Ciao amici,
sono felice di essere ancora qui a raccontarvi della mia odissea recente.
Sono scampato per la seconda volta da morte certa! Il mio infarto poteva essere fatale se non avessi trovato al pronto soccorso un medico cardiologo pronto e preparato a soccorrermi.
In quella occasione fu piuttosto franco e con suo dispiacere mi disse che era costretto a mandarmi in un ospedale provvisto di una unità di emodinamica funzionante anche se lui era in grado di soccorrermi perché all’interno dell’ospedale Perinei c’è una divisione di emodinamica pronta, completa e perfettamente in grado di gestire eventi simili, ma che non poteva intervenire per mancanza di autorizzazione!!!
Io sono stato trasferito all’ospedale di Acquaviva e vi sono giunto vivo (per miracolo!).
Mi chiedevo quanti altri al contrario mio non ce l’hanno fatta? E’ possibile tollerare una tale macroscopica mancanza con un territorio vasto come quello che abbraccia il nostro ospedale? Possibile che non possiamo fare niente?
Io da solo non saprei come muovermi ma credo che insieme possiamo fare qualcosa di piccolo ma immensamente utile. Amici cosa possiamo fare? Per noi, per i nostri concittadini per i nostri amici, per i nostri figli. Io metto a disposizione il mio tempo ed il mio impegno. Se qualcuno sa come possiamo far valere i nostri diritti aggirando i vari meandri burocratici si faccia vivo, io sono pronto.
Ciccio Carulli (gioielliere di Altamura)
La lettera è stata pubblicata anche nella rassegna stampa del consiglio regionale.