E niente, la politica che conta e il mainstream ci stanno dicendo ossessivamtente, e da giorni, di voler salvare la Sanità calabrese come se la sanità delle altre regioni funzionasse. La solita narrazione interessata. Guardare a chi sta peggio di noi ci fa dimenticare per un po’ come siamo conciati, ma sempre nella cacca annaspiamo, e a loro di sembrare più capaci. E non venite a dirmi che non è così, altrimenti in Puglia il trio Lem (Lopalco, Emiliano e Montanaro) non starebbe ad invocare il colore rosso da settimane o a pensare di spendere decine di milioni di euro per un ospedale in fiera, che seppure verrà completato e utilizzato alla fine sarà smontato, anziché riattivare e allestire uno dei tantissimi ospedali dismessi da Fitto, Vendola ed Emiliano oppure utilizzare il sanatorio Asl di Monte Laureto di Putignano o l’ex Ospedale Militare di Bari.
- La cosa preoccupante è che davvero qualcuno crede che con le tende e gli hotel si potrà porre rimedio a un disastro ventennale. Forse non è chiaro che in Calabria, come nel resto d’Italia, neanche Gesù Cristo potrebbe risollevare l e sorti del sistema sanitario, figuriamoci il buon Gino Strada. Urgono riforme copernicane, urgenti e strutturali per salvare il paziente SSN, altrimenti qualsiasi bravo manager avrà le mani legate dal groviglio e dalla schizofrenia di leggi che favoriscono la privatizzazione e l’impasse, al netto degli interessi della ‘ndrangheta, della camorra, della sacra corona unita, dei colletti bianchi che lucrano con gli appalti, gli accreditamenti e i DRG e del mercimonio elettorale così profondamente radicato nel Bel Paese da essere scambiato per normalità. Una missione impossibile forse.
Per chi volesse approfondire, nel link una bozza di riforma sanitaria che da anni vado proponendo a tutti livelli, ministri compresi!