“Ottenuta la trascrizione degli interventi delle rappresentanze sindacali territoriali che ieri in III commissione hanno portato le loro istanze in merito alla situazione della Mater Dei, provvederò a portarle in Procura e presentare un esposto perché si occupi di una situazione ormai al limite dell’inimmaginabile che stigmatizzo da anni”, lo denuncia il consigliere del Movimento 5 Stelle Mario Conca dopo le audizioni in merito alla dotazione organica del Pronto Soccorso della Mater Dei.
“Una cronica carenza di personale medico e assistenziale, mancanza di tutte le unita complesse necessarie all’emergenza urgenza, assenza di controllo da parte del Dipartimento di Salute e inefficienza del pronto soccorso – spiega il consigliere Conca – sono situazioni che denunciamo da tempo. Sul Pronto Soccorso ho più volte sottolineato che andrebbe definitivamente chiuso ponendo la parola fine a quello che è solo uno spreco di denaro, accordato nel 2013 dalla giunta Vendola per contenere gli esuberi e la riqualificazione degli stessi, che sarebbe dovuto costare ai pugliesi 500 mila euro al mese, invece, la richiesta dell’azienda è poi lievitata a circa 20 milioni annui. Infatti il pronto soccorso è per sua natura senza tetto di spesa, sicuramente si alimenteranno contenziosi onerosi con l’azienda sanitaria. Gli stessi sindacalisti che firmarono l’accordo si sono dovuti ricredere e l’hanno chiaramente ribadito nei loro interventi in commissione. La carenza di radiologi, biologi, infermieri, tecnici e ausiliari determina condizioni di lavoro non sostenibili per il poco personale in servizio che sovente si licenzia o rischia di sbagliare. Va verificato il rispetto dei criteri stabiliti per l’accreditamento, dal momento che risulta anche un utilizzo di personale diverso da quello previsto nel modello organizzativo per quanto affermato da alcune sigle sindacali. Segnalazioni che furono sollevate dalle stesse sigle sindacali anche mesi fa e rimaste inascoltate dall’assessore alla Salute e dal Capo Dipartimento. Non si può continuare ad aspettare mesi in attesa di controlli, va attivato immediatamente il Nucleo Ispettivo Regionale Sanitario. Montanaro scrive alla Asl Bari il 18 agosto 2019, la Asl Bari risponde con molta calma il 28 novembre 2019, Montanaro il 13 gennaio 2020 riscrive alla Asl chiedendo integrazioni che forse arriveranno marzo prossimo venturo. Assurde le lungaggini della burocrazia, ma nelle more presenterò un esposto in Procura, perché sia un pubblico ministero a valutare eventuali illiceità che hanno portato a questa situazione non più sostenibile per il personale, per le casse della Regione e per i pazienti che hanno il diritto di vedersi garantiti i servizi necessari alla tutela della salute”.