“Ancora una volta la mancanza di un Assessore alla Salute fa in modo che non ci sia continuità tra le misure adottate dallo Stato e quelle decise dalla Regione Puglia”. Queste le parole di Mario Conca, candidato presidente alla Regione Puglia con la lista Cittadini Pugliesi, riguardo alla mancanza di omogeneità sulle nuove misure anti Covid-19 disposte dal Governo Centrale e l’ordinanza emessa, invece, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
In particolare, l’incongruità tra le due disposizioni riguarda le tempistiche di effettuazione del tampone naso-faringeo: “La difformità tra le due indicazioni, seppur minima, non è irrilevante. – continua Conca – Quella del Governo impone il test entro le 48 ore, quella della Regione non prima di 72. È la solita schizofrenia di una Regione che vuole arrivare prima senza consultare adeguatamente i Ministeri competenti. Perché non si mettono d’accordo prima?”.
Perché sul piano della discussione c’è, oltre alla mancanza di un Paese tra quelli considerati a rischio dal Governo (la Croazia, che non è menzionata nel decreto regionale), anche l’effettiva efficienza del Sistema Sanitario Regionale in merito alla rapidità dell’analisi dei test: “Ci sarà davvero la possibilità di fare il tampone, e soprattutto ricevere i risultati, in tempi stretti per tutti i cittadini pugliesi di rientro dai Paesi oggetto dell’ordinanza? – conclude Mario Conca – Le ultime notizie di cronaca fanno sorgere qualche dubbio. È ancora vivo il ricordo dei mesi del lockdown per chi ha fatto la quarantena nell’infinita attesa dei risultati dei test anti Covid-19 e per chi, addirittura, non l’ha ricevuto affatto. Di fatto allora il rischio è quello di rimanere bloccati in casa, anche chi è negativo al test, per tutto il tempo della quarantena in attesa di notizie e senza una garantita assistenza grazie, anche, al costosissimo flop delle Usca pugliesi”.