La sottoscrizione della carta di #Ruvo nel 2016 è stata uno specchietto per le allodole perché si sapeva dall’inizio che nessuno dei presidi esistenti tra #Corato, #Terlizzi e #Molfetta avrebbe potuto contenere un ospedale di primo livello da 240 posti letto. Io lo dissi da subito e a più riprese (nell’articolo di un paio d’anni fa ne spiegavo i motivi https://bit.ly/2Nj8hyM), ma hanno preferito prendere in giro i cittadini del nord barese per tre anni. Ora non so se è vera la notizia dei fondi di cui all’articolo 20 della legge 67 del 1988 annunciati ieri in conferenza stampa dal Presidente/Assessore, mi riservo di verificare presso il ministero, ma so per certo che se fosse così ci vorrà molto tempo prima di vederlo realizzato. Ciò è tanto vero che ci sono voluti dieci anni dallo stanziamento dei fondi #Cipe per mettere la prima pietra dell’ospedale tra #Monopoli e #Fasano e ci vorranno ancora molti anni. Per l’ospedale di Taranto è stata la stessa trafila ed ora è in mano al giudice amministrativo per un contenzioso sulla gara di affidamento che ne protrarrà ulteriormente l’edificazione. #Lecce e #Andria sono ancora più indietro, ma sulla carta esistono e se li stanno vendendo. Peccato che per morire possono bastare solo pochi minuti per le patologie tempo dipendenti, quindi le responsabilità politiche di chi nei lustri ha depauperato e desertficato il nord barese, e interi territori pugliesi, in cambio di promesse eventuali e future, sono più che evidenti.
Gli #ospedali nuovi, grandi ed efficienti piacciono a tutti, pure a me, ma nelle more che vengano realizzati, non è possibile smantellare l’esistente. È come se mentre io abitassi in un condominio decidessi di far costruire una villa con piscina e anni prima che fosse ultimata lasciassi o rimpicciolissi l’appartamento, fino a finire sotto i ponti o dai parenti. A rigore di logica ci dovrebbe essere un momento in cui le due strutture coesistono, solo dopo puoi deciere se l’appartamento lo devi dismettere, vendere o lasciare all’abbandono. Otto emodinamiche a #Bari e zero al sud e a nord del barese, ad esempio, la dicono lunga sulla sperequazione perpetrata a nostro danno nei decenni. Con la promessa dell’ospedale unico si sono fatte le campagne elettorali alle comunali nei vari territori, con questa dei 107 milioni per il nuovo nosocomio, di cui oggi non esiste neanche lo studio di fattibilità, figuriamoci il progetto preliminare, quello esecutivo, la gara, etc…si vorrà affrontare un’elezione regionale? #Emiliano ha detto che querelerà chi dirà che lo sta facendo per campagna elettorale, un vero democratico, ma correrò questo rischio, tanto mi ha già querelato una volta. Mi dispiace ma non meritano la mia fiducia, troppe le bugie dette e ridete in questi anni e pochi gli esempi virtuosi, ma spero di essere smentito dai fatti. Era il 1995 quando si iniziò a costruire l’ospedale più nuovo di #Puglia, quello della Murgia tra #Gravina e #Altmaura, sono passati 24 anni da allora e mancano ancora tantissime cose. A che serve costruire ospedali nuovi se poi mancano medici, paramedici, primari e strutture complesse salvavita? Andrebbe prima riformato il sistema sanitario nazionale, la #Sanità la fanno le persone e i mezzi più che le mura (https://bit.ly/2oIS24G).
È il caso di dire…chi vivrà, vedrà! Mario