Perché meravigliarsi degli arresti in sanità? Un modus operandi collaudato!

ARRESTI IN #UMBRIA, #BASILICATA, #PUGLIA, ETC…UN MODUS OPERANDI TUTTO ITALIANO, ALTRO CHE SCANDALO!!

Premesso che il 90% dei processi ai colletti bianchi si prescrivono o portano ad assoluzioni, gli ultimi arresti dell’Umbria non mi scandalizzano affatto perché è un modus operandi che viene replicato un po’ ovunque in Italia. Sarebbe da ipocriti sottacere verità che tutti sanno e pochi hanno il coraggio di denunciare. Che si tratti del concorso per un primario, dell’articolo 18 per un facente funzione, della turnazione di un direttore di distretto, niente succede per caso, a partire dalla formazione delle commissioni esaminatrici. Il merito non è condizione imprescindibile per vincere un concorso, se c’è tanto meglio, altrimenti si fanno bastare l’appartenenza a un sistema di potere fatto di intrecci tra politica, associazioni di categoria, ordini, massoneria, sindacati, stakeholders, etc…di case history ne potrei addurre diversi, ma è evidente che se dovessimo punire tutti coloro che raccomandano o sponsorizzano qualcuno le patrie galere non basterebbero. Per uno che ne prendi mille te ne sfuggono, allora come si può fare per limitare al massimo questo malcostume tutto italiano?

Una soluzione complicata potrebbe essere quella di scegliere commissioni valutatrici straniere, americane o svedesi. In alternativa, molto più semplicemente, basterebbe che le pubbliche amministrazioni facessero un accordo con gli ordini e gli albi delle diverse professioni, affinché i componenti delle commissioni venissero sorteggiati tra tutti gli iscritti tramite l’utilizzo della tecnologia (il sito random.org e.g.) e per una volta sola in attesa dell’escussione completa dell’elenco per poi ricominciare da capo. Difficile? No, se ci fosse la volontà. A prova di anticorruzione e slegato dai sistemi di poteri ancestrali che sottendono nelle aziende sanitarie locali, dove nulla succede per caso travalicando i confini intraziendali e regionali. Sarebbe sconveniente per una sola volta lasciarsi corrompere da commissario e sarebbe difficile per il sistema approcciare professionisti che non si conoscono. Una doppia garanzia.

Le cose non cambiano quando si passa ai bandi per scegliere le direzioni strategiche delle Asl. Il D.lgs 171/2016, infatti, che ha regolamentato la nomina dei DG in attuazione dell’articolo 11 della Legge 124/2015, non ha tolto la discrezionalità agli assessori regionali. Questi ultimi continuano a fare come gli pare e piace, tanto vale lasciargli piena autonomia senza obbligarli a un elenco nazionale limitante, almeno evitiamo di prendere in giro gli ignari partecipanti che legittimano le procedure e le finte selezioni. Nell’elenco nazionale ci è entrato chi si è fatto un curriculum grazie alle conoscenze e alle appartenenze politiche che li ha nominati in quei ruoli apicali, tutti gli altri, certamente liberi da gravami e ipoteche, e verosimilmente non meno o più capaci, staranno fuori dai giochi ex lege e per sempre.

Da luglio 2018 ad oggi, per fare un esempio, in Puglia si sono rinnovate quattro direzioni generali alle Asl di Bari, Taranto, Brindisi e Foggia. Sapete com’è andata a finire con 62 aspiranti candidati provenienti anche da altre regioni? Dei quattro DG uscenti tre sono stati riconfermati per un altro triennio (#Rossi, #Pasqualone e #Piazzolla), il quarto (#Montanaro) lo sarebbe stato certamente se il 6 luglio u.s. non fosse stato tratto agli arresti domiciliari nell’operazione che portò l’allora Presidente della Basilicata #Pittella agli arresti, oggi, comunque, rieletto al consiglio regionale lucano con migliaia di preferenze. Al suo posto fu nominato con DGR #Sanguedolce, già DS dell’azienda salentina che ora è commissariata dopo l’arresto di #Narracci. Quanto sopra vale anche per i Direttori Amministrativi e Sanitari, a loro volta nominati dal Direttore Generale che a sua volta viene scelto dall’Assessore alla Sanità all’interno di una rosa ristretta selezionata da una commissione a sua volta scelta con criteri di appartenenza politica. Se allargassimo lo spettro troveremmo mogli, sorelle, mariti, cugini e figli, una vera cupola. Ma vogliamo prenderci in giro o cosa? Se spostassimo l’attenzione su gare centralizzate e consulenze, il clientelismo sarebbe ancora più evidente e elitario, ma l’argomento merita un capitolo a parte.

Se dopo aver letto fin qui leggeste l’articolo in foto, fareste la prova del nove. Pensate, prima di fare i bandi ai sensi di una legge inutile voluta dalla #Lorenzin, e che ho chiesto alla #Grillo di cambiare, questi indicano già i vincitori…e ho detto tutto!!

Aspetto la rivoluzione in sanità…e non solo!

x

Check Also

LA MIA INTERVISTA A CANALE 2

Ad un anno dall’inizio di questa emergenza sanitaria stiamo peggio di prima, facciamo il punto ...