Rassegniamoci all’idea, il lockdown sarà inevitabile e darà il colpo di grazia alla nostra fragilissima economia. Bloccheranno tutto perché è l’unica cosa che funziona veramente essendo interamente in capo ai cittadini che, checché i pennivendoli di regime vadano narrando, sono gli unici ad aver assolto al loro ruolo in coscienza rispettando le regole. Trasporti, Scuola, Sanità e Fondi, invece, sono nelle mani di mestieranti della politica che continuano a parlarci al futuro, il tempo verbale degli imbroglioni, con espressioni del tipo, vedremo, valuteremo, faremo, sceglieremo, decideremo etc…peccato che lo dicano da otto mesi. C’erano delle possibilità per tamponare la situazione, ma è chiaro che decenni di malgoverno impediscono soluzioni defintive ad horas. La cosa più triste è che nessuno ci chiede scusa per gli annosi ritardi e inverte il senso di marcia, the show must go on e i sodalizio deve continuare. Lo Stato incolpa le regioni, le regioni scaricano le loro inefficienze sui comuni e sui ministeri, i comuni se la prendono con le province, i governi regionali e centrali. Nell’esercizio reiterato dello scarica barile, tra i diversi livelli legislativi, le colpe della pubblica amministrazione evaporono, come neve al sole, e rimangono solo quelle dei cittadini che vengono condannati in contumacia da un circo mediatico asservito al potere che lo foraggia. Quel senso di colpa che ti propinano subdolamente, che ti annebbia la mente e ti fa ammalare della sindrome di Stoccolma senza che tu te ne renda conto. Ovviamente non sarà mai colpa di chi ci amministra, loro sono maestri nel dividerci in discussioni inutili per sviare l’attenzione e sottrarsi alle loro grandi responsabilità. Mes si, Mes no; Recovery Fund si, Recovery Fund no; Dad si, Dad no, lockdown si, lockdown no; etc…alla fine passerà l’idea che siamo noi che non riusciamo a metterci d’accordo e non loro che non hanno il coraggio di assumere decisioni per cui sono lautamente pagati. Ducetti alla De Luca, mistificatori in salsa Emiliano-Pugliese, Azzoline senza Speranza e Conti senza Contee, stanno facendo nascere focolai di resistenza che, però, non si propagheranno mai, siamo italiani…mica francesi.
È inutile, i proverbi non sbagliano mai, zomb u c’coomr e vè ‘ngul all’urtleen! Mario