“Abrogare un atto regionale del 1993 con cui si stabilisce per le cliniche private accreditate la facoltà di aggiungere una retta alberghiera per i pazienti che si ricoverano nelle camera di degenza anziché in corsia”. È quanto ha chiesto il consigliere del M5S Mario Conca al Presidente/Assessore alla Sanità Emiliano e al direttore del Dipartimento politiche della Salute Ruscitti.
“Evidentemente 25 anni fa c’erano differenze tra le corsie e le camere – continua Conca – ma da molti anni gli standard strutturali sono gli stessi e le due cose coincidono, quindi non c’è nessuna ragione per continuare a far pagare questa indennità giornaliera extra di cui anche il Presidente, da me interpellato, era all’oscuro tanto da dirsi favorevole alla sua abrogazione. Se si considera che su 10000 posti letto attivi in Puglia, il 40% circa è gestito dal privato convenzionato e che la tariffa media è di 10 euro al giorno per i primi 7 giorni di degenza e di 5 euro per i successivi, parliamo di una cifra che si stima intorno ai 13 milioni di euro l’anno assolutamente ingiustificati e non dovuti dai pazienti. Se prendiamo a riferimento gli ultimi 10 anni – incalza il pentastellato – la cifra fatta sborsare ai cittadini è stata, verosimilmente, pari a 100 milioni di euro.”
Conca fa sapere di aver ricevuto segnalazioni dai cittadini relativamente alla clinica Mater Dei, dove, spiega il consigliere cinquestelle, la retta sarebbe richiesta e anche sollecitata, pena la riscossione per via stragiudiziale, per la presenza in camera di frigobar e tv.
“Peccato – dichiara Conca – che i pazienti e i loro familiari segnalino l’assenza di questo tipo di servizi. Questo è solo uno dei tanti casi perpetrati sul territorio pugliese dove ne esisterebbero tanti altri come, ad esempio, quello della clinica Villa Verde. Ci sono anche strutture ospedaliere che invece non si avvalgono di questa assurda facoltà perché si fanno ‘bastare’ i remunerativi DRG (Diagnosis related group). Non è più accettabile tollerare il pagamento di 10 euro al giorno da parte dei pazienti che si ricoverano in cliniche a cui la Regione assicura convenzioni milionarie, dal momento che noi pugliesi già paghiamo quattro volte per un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti. Lo sosteniamo con la fiscalità generale, con il ticket e il super ticket, con l’intramoenia e l’extramoenia, con i costi sociali diretti e indiretti insiti nella mobilità passiva. Che ne dite, può bastare? Per quanto sopra esposto – conclude Conca – ho chiesto al Presidente Emiliano di eliminare al più presto questa stortura con un provvedimento di Giunta, augurandomi che, ad horas, nessuna clinica privata richieda più ai degenti tale fastidiosa e anacronistica gabella”.