Servizio trasporto pazienti dializzati della Asl Barese. Conca: “Da otto mesi alcuni NCC e associazioni non ricevono alcun corrispettivo economico”

 

“Da otto mesi gli NCC e le associazioni che svolgono il servizio di trasporto dei pazienti dializzati per la Asl di Bari non ricevono alcun corrispettivo, neanche quello relativo alla percorrenza minima che va dal domicilio degli assistiti alla struttura sanitaria più prossima. Una situazione che non si verifica in altre Asl. Ancora una volta mi chiedo se il nostro sia un sistema sanitario regionale o provinciale, con declinazioni distrettuali”. Lo denuncia il consigliere del M5S Mario Conca che ha inviato una lettera al direttore generale della Asl/Ba Sanguedolce per chiedere di porre rimedio alla situazione.

 

Le criticità maggiori  – spiega Conca sono nella zona del nord barese da dove ricevo segnalazioni continue. A Ruvo di Puglia, Asl/Ba, dializzano due pazienti, uno di Trinitapoli e l’altro di Canosa, entrambi residenti nella Asl/ Bt; a Molfetta dializzano pazienti di Bisceglie, a Minervino pazienti di Andria, a Bisceglie pazienti di Canosa e Margherita di Savoia, tutti normalmente rimborsati. Perchè non avviene lo stesso per i pazienti della Asl/Ba? Ho scoperto che esiste anche una circolare esplicativa del dipartimento di salute, di due anni fa, che ha chiarito che il pagamento del trasporto per gli emodializzati va pagato anche per i trasporti collettivi e a prescindere che si tratti di struttura pubblica o privata.

 

 

Mi auguro che ciò basti a ripristinare i pagamenti fermi da otto mesi. Saluti

Oggi i noleggiatori e le associazioni sono costretti a chiedere i soldi agli assistiti perché dopo otto mesi non hanno più la possibilità di anticipare ammortamenti, stipendi, oneri, tasse e carburante. Per questo ho chiesto al direttore generale Sanguedolce di sollecitare le strutture competenti per dare uniformità di trattamento ai pazienti dialitici alla stregua delle altre aziende sanitarie locali, al fine di evitare sofferenze ai nefropatici, disparità di trattamento economico agli operatori e nelle more di una modifica alla legge 9 del 1991”.

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