#Regionale 6 – È dal 2015 che me ne sto occupando, ma il caso ha voluto che proprio giovedì mattina ripassassi, a distanza di due settimane, dall’ingegner #Pulli presso l’assessorato regionale ai lavori pubblici che, in mia presenza, chiamò il responsabile della #Provincia #Bat, Mario #Maggio, che nell’ultima interlocuzione aveva assicurato il completamento degli scavi entro metà luglio. L’altra mattina, però, dalla provincia ci dissero che non avendo approvato il bilancio non aveavo potuto affidare la consulenza per i #saggi archeologici nel terreno alla ditta toscana. Dopo poche ore, alle 14.20, un amico che lavora al 118 mi informava del grave incidente occorso sulla ex R6 in cui era morta una mia concittadina, mi caddero le braccia. Alle 17.06 dello stesso giorno fui informato dall’Ingegnere, allertato dall’ingegner Maggio, che Martedì prossimo venturo, salvo ulteriori imprevisti, sarebbero iniziati gli #scavi archeologici sulla strada provinciale 3. È dovuta succedere una tragedia per velocizzare le procedure, ma per spiegarvi le assurdità di una burocrazia che ha contribuito certamente a provocare la morte della sorella di un mio caro amico per un giunto rotto non basta uno scritto, mi riservo di fare un video per sviscerare la tragicomicità dei fatti. È evidente che il mancato completamento dell’arteria stradale nei decenni, a partire dallo stanziamento dei fondi #Cipe del 1998, per i ridicoli rimpalli tra soprintendenza archeologica e quella paesaggistica, in aggiunta alle lungaggini della provincia Bat nonostante i 17 milioni stanziati dalla Regione e i 160 mila euro a loro accordati per la progettazione del 2016, ha fatto in modo che anche la semplice manutenzione ordinaria della strada, oggi divenuta straordinaria, non fosse fatta come si doveva e per tempo, attentando quotidianamente alla pubblica e privata incolumità. Oggi piangiamo Rosa, sono costernato!
Una foto della Strada Regionale 6, ricavata da una carta geografica di 25 anni fa, dove si può vedere come sarebbe dovuto essere il tracciato:
COMUNICATO STAMPA
“Da oltre 30 anni attendiamo il completamento e la messa in sicurezza dell’ex Strada Regionale 6, ora Strada Provinciale 3 Minervino – Spinazzola. Interventi finanziati da una delibera CIPE che il prossimo 3 agosto compirà 31 anni. Quella che doveva essere una superstrada all’avanguardia che unisce i paesi murgiani, in realtà è una strada rischiosa e totalmente priva di ogni manutenzione. Purtroppo è notizia di ieri l’ennesimo incidente stradale, questa volta purtroppo costato la vita a una donna di Gravina. L’ennesimo caso in cui burocrazia e rimpalli di responsabilità stanno mettendo a rischio l’incolumità di tanti automobilisti”. Così il consigliere del Movimento 5 Stelle Mario Conca, che dall’inizio della legislatura di batte per la messa in sicurezza dell’arteria.
“Il tratto che costeggia Minervino Murge è chiuso e costringe gli automobilisti ad entrare nel centro abitato con conseguente disagio per i cittadini. Parliamo di una strada – spiega Conca – a quattro corsie che, però, non è sicura in quanto l’assoluta mancanza di manutenzione crea problemi alla viabilità, giunti rotti e buche vistose, e alla visibilità, a causa della vegetazione altissima ai bordi delle strade che restringe pericolosamente le carreggiate”.
Nel 2015 l’assessore Giannini rispondendo ad una interrogazione assicurava che erano stati stanziati 17 milioni per completare l’opera nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, e 160 mila assegnati alla Provincia BAT per l’avvio della fase progettuale da completarsi entro il gennaio 2016.
“Da allora però – incalza il pentastellato – niente è stato fatto. L’altro giorno su mia richiesta l’ingegner Pulli dell’assessorato regionale ai lavori pubblici ha sollecitato la Provincia Bat , che aveva dato il 15 luglio come termine fissato per l’inizio dei lavori di scavo. In quell’occasione la Provincia aveva preso tempo, spiegando che a causa della mancata approvazione del bilancio di previsione sarebbe potuto slittare l’affidamento della consulenza per i saggi archeologici nel terreno, causa dell’interruzione del tratto provinciale, ad una ditta toscana propedeutici al rilascio delle autorizzazioni definitive. Purtroppo è dovuta accadere una tragedia perché la situazione si sbloccasse, con la partenza degli scavi prevista la prossima settimana, salvo ulteriori imprevisti. Mentre la politica continua a rimbalzare responsabilità e trovare scuse, il progetto giace e mette a rischio l’incolumità degli automobilisti. Eppure dovrebbe essere interesse di tutti i centri coinvolti avere un collegamento stradale efficiente, che unisca diversii paesi murgiani, collegando velocemente all’autostrada, nonché a Matera, destinazione in questo periodo di molti turisti. Ma, dallo stanziamento dei fondi Cipe del 1998 si sono alternati solo rimpalli tra soprintendenza archeologica, paesaggistica e Provincia Bat, nonostante i 17 milioni stanziati dalla Regione e i 160 mila euro per la progettazione del gennaio 2016. Anche la semplice manutenzione ordinaria – conclude il consigliere – non è stata fatta e oggi, purtroppo, continuiamo a parlare di questa strada e a piangere i tragici fatti che sono accaduti”.
Nel link in calce trovate gli approfondimenti a partire dall’interrogazione del settembre 2015. Sono costernato per la morte della sorella di un caro amico, ma assolutamente convinto delle gravi responsabilità degli enti coinvolti a vario titolo!! VERGOGNA