L’approvazione del vaccino AstraZeneca fa emergere prepotentemente le differenze tra uno stato sovrano ed uno stato membro dell’UE. L’Inghilterra l’ha già approvato a dicembre senza aspettare la validazione dell’Ema per il tramite della sua agenzia nazionale del farmaco e oggi va a tamburo battente con le vaccinazioni. Ha già acquistato 300 milioni di dosi, tra tutti quelli disponibili, a fronte di 66 milioni di abitanti perché non deve chiedere deroghe di bilancio a Bruxelles, può disporre della sua banca centrale e può esercitare la sua sovranità democratica. L’Italia, invece, aspetta e spera perché non ha nessun potere con l’ente nazionale Aifa e deve attendere necessariamente il benestare dell’ente sovranazionale in seno alla UE (EMA) che, detenendo il potere economico e democratico, decide anche per la nostra salute. Un esempio molto sentito quello del vaccino e che spiega benissimo perché l’italexit fa bene alla nostra salute, alle nostre tasche e alla nostra democrazia. Se non puoi decidere in autonomia non puoi considerarti una nazione, al massimo una colonia carolingia.
Ovviamente il retropensiero può passare per complottismo internazionale, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Se Moderna è americana, Pfizer è tedesca, perché favorire AstraZeneca che è inglese con supporto italiano?